Quando nelle calde serate estive ti ritrovi seduto a un tavolo condividendo una birra con altri dieci (e più) assetati (molti sono assetati per tre), con la speranza di organizzare quel famoso party a casa dell’amico con la piscina, che da anni ripete che bisogna organizzare qualcosa, incombe sempre l’incubo di cosa mangiare e a chi affidare il compito.
Lo stereotipo più interessante è quello del fomentato di turno che urla a gran voce «che ci vuole? Ci penso io?» in un flebile (e ormai testato) tentativo inutile di mettersi in gioco, per poi mollare pentole e padelle con la scusa di qualche grave ustione che necessita acqua e conseguente tuffo in piscina. Poi c’è chi butta subito le mani avanti e alla domanda «Chi si occupa di cucinare?”» lui risponde «Io mi occupo di portare il vino», come se il vino dovesse produrlo lui pigiando per giorni l’uva, con i suoi stessi piedi. I più ignobili però, sono i finti assenti, che tracannando birre come se non ci fosse un domani, fanno finta di pensare ai loro disastri amorosi o ai soldi che hanno perso giocando alle Slot Machine, improvvisando un incredibile silenzio per poi risvegliarsi una volta affidato il compito.
Alla fine, dopo due ore di serrate chiacchiere e tentativi inutili, interviene il genio: «Marco, tu sei bravissimo con il barbecue. Mi ricordo che il giorno del compleanno di Andrea cuocesti la carne alla perfezione. Se c’è uno che può cucinare la carne alla brace, quello sei tu.»
E giù di applausi e frasi consenzienti da parte di tutto il gruppo che non lascia via di scampo al malcapitato, con tanto di pacche sulle spalle e complimenti riverenti.
In aiuto dell’uomo affumicato, accaldato, puzzolente, affaccendato, ma soprattutto solo, interviene l’azienda brasiliana Tramontina, una ferramenta in grande stile, che è riuscita nell’incredibile compito di far realizzare un libro che non solo spiegasse le tecniche per una cottura perfetta, ma che addirittura fosse utile nell’atto pratico della nobile arte del barbecue.
The Bible of Barbecue è un libro multimateriale che lo incorona come il miglior Sous-Chef della storia, considerata anche la sua capacità di rimanere in silenzio nei momenti di flambè eccessivo e di panico generalizzato degno delle peggiori puntate di Hell’s Kitchen.
Le pagine permettono addirittura l’accensione del fuoco, l’affilatura del coltello, la realizzazione di cibi al cartoccio grazie alla carta stagnola, e ancora il taglio della carne sulla copertina in legno che diventa magicamente un tagliere, con tanto di pagina-grembiule e pagina salata.
Un libro che piacerà agli amanti di questa nobile arte, ma anche agli appasionati di design, a quelli di buona forchetta e a tutti quelli che riuniti al tavolo, alla domanda «chi cucina?», tacciono sempre.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.