Da Brooklyn, patria del già noto Mark Wagner, giungono le opere di Daniel Horowitz (D.B. Horowitz), che esplorano diversi materiali e supporti oltre ad essere esposti in tutto il mondo in gallerie e musei ed accolti da diversi magazine del settore arte&design.
Prevalentemente illustrativo, il suo lavoro spazia comunque dalle illustrazioni per lo Stanford medical Journal, l’American Reader e il Malemen Magazine alle locandine per film e festival ai collage in diversi materiali come le serie Poissons Polonais o Petroleum. La serie Barbarians invece vede l’utilizzo anche del supporto di vetro come inoltre del nitrato d’argento e dello smalto, oltre al collage da riviste, libri, illustrazioni e foto vintage.
Interessante è invece il concetto dietro a Lost Identity, delle cornici antiche con pannelli di vetro trattato anche qui col nitrato d’argento che pongono una riflessione sull’esplorazione dell’Io, della propria identità e del loro mutamento.
Questo tema è ripreso anche nelle Drawing A Day series: 365 e метаморфоза, in cui l’artista si propone di riempire ogni sua giornata con un piccolo collage, disegno o schizzo.
метаморфоза, il lavoro più interessante a mio parere, lo ha portato ad una installazione specifica per la vetrina di una galleria parigina, mentre 365 è già raccolta in un volume comprabile dal suo shop.
Queste due serie riassumono la sua arte mutevole, incentrata sul divenire e che riesce a sorprendere nella semplicità quasi infantile di un’immagine scarabocchiata.
Per mettervi in contatto con Horowitz trovate tramite il suo sito, Facebook, Instagram e Tumblr, quest’ultimo dedicato proprio a метаморфоза.
Roberto Todone
Studio design industriale a Treviso nel tempo libero dei miei 20 anni. Per il resto sono fissato con l'esoterico, cerco messaggi nel mondo, parlo con persone.