Lungi da me volervi spiegare come farcire una piadina. Non mi permetterei mai, buongustai!
Ne approfitterò, invece, per incuriosirvi riguardo qualche breve cenno storico che ne ricorda le sue origini.
Stiamo parlando delle “piade” o “cresce” o “piacente”, Marino Marini nella sua opera “ La gola” (1572) le menziona per la prima volta.
L’aspetto che più lo rende un cibo easy è proprio il fatto che nasce come succedaneo del pane in forma strettamente casalinga, solo più tardi troverà il suo trionfo come cibo da strada per essere venduto dalle azdore , le “reggitrici”, padrone-donna di casa.
Quindi al fortunato passeggiatore viene servita fresca, preparata all’istante, nelle piadinerie diffuse in tutta la Romagna e nel Pesarese.
Usualmente i chioschi della piadina sono colorati a bande verticali, con colori tipici che identificano le varie località romagnole.
Sempre rimanendo sul tema della diversità relativa alla caratteristica del luogo in cui viene servita, possiamo dire che anche la piadina stessa si differenzia da zona a zona.
Nel ravennate e nel forlivese è spessa e soffice, mentre nel riminese e nel pesarese è più sottile e talvolta di diametro leggermente maggiore. La piadina pesarese, poi, chiamata anche crescia o crostolo nell’entroterra, è sfogliata e saporita.
La piadina romagnola è conosciuta in tutta l’Italia ed all’estero ( e forse Samuele Bersani ci aveva visto bene col suo progetto di esportare la piadina romagnola) e tra il 2002 e il 2003 si sono costituite tre associazioni per la promozione e la tutela della piadina romagnola e promotrici dell’attribuzione dell’Indicazione geografica protetta (marchio IGP).
La mia ricetta è tratta dal libro Street food di Clara e Gigi Padovani, edito da Giunti.
Ci riportano una ricetta straordinaria della Signora Maria Pavirani, la azdora del chiosco di Piazza Fabbri, a Cesena.
Ingredienti per 5 piadine
- 500 g di farina per pizza molino Spadoni (grazie al consiglio di Martina , Trattoria da Martina)
- 180/200 ml di acqua tiepida
- 15 g di lievito per torte salate in polvere
- 40 g di strutto
- 10 g di sale
Procedimento:
Su di una spianatoia disponete a cratere la farina. Disponetevi al centro il lievito, il sale e lo strutto.
Iniziate a impastare unendo poco a poco l’acqua necessaria a formare un impasto liscio, sodo e morbido.
Dovrete lavorare vigorosamente con mani e polsi per circa 15 minuti.
Poi formate una palla, ponetela in una ciotola infarinata e copritela con un telo di cotone.
Lasciate lievitare per 30 minuti, quindi lavorate nuovamente e brevemente l’impasto e suddividetelo in 5 panetti.
Sul piano infarinato e con il mattarello (corto e ruvido) tirate ciascun panetto formando dei dischi di sfoglia del diametro di 20 cm circa e spessi 3-4 mm.
Scaldate una padella antiaderente o di ferro o in ghisa e cuocete ciascuna piadina su fiamma media per 6-8 minuti rigirandola spesso e punzecchiandola con i rebbi di una forchetta per evitare che si formino bolle d’aria.
Sarà pronta quando sulla superficie potrete notare le tipiche bruciature.
Claudia Ambu
Claudia Ambu, possiedo un bistrot virtuale sulla rete da tre anni. Laureata in scienze delle arti e dei beni culturali, inseguo il sogno del posto fisso, magari dietro il bancone del mio bistrot. Scrittrice, appassionata di fotografia e food, sono sempre alla ricerca di nuovi sapori, nuove storie da raccontare, con le parole e le mie immagini.