Chi è nato negli Stati Uniti negli anni ’50, magari nel distretto di qualche grande metropoli come New York o Los Angeles, da grande si è trovato di fronte a diverse strade da percorrere: diventare una rockstar di una band strafiga, una di quelle i cui album sono ancora stravenduti anche nei negozi di dischi più scrausi; diventare un pacifista di professione, uno di quelli squattrinati ma con tante donne al seguito e sempre un libro da leggere nei pochi momenti di solitudine. Oppure diventare un artista fantastico, uno di quelli davvero bravi, tra i fondatori di un nuovo movimento sempre sulla bocca di tutti.
Ebbene Todd Schorr è proprio uno di quelli che ha preso questa ultima strada ed è oggi uno dei padri fondatori dell’arte Low Brow, nonchè il nostro ospite di questa puntata di Tuesday poison che io ho il piacere di presentarvi ance se molti di voi già ne hanno di sicuro sentito parlare perché lui è uno davvero forte.
Ci voleva davvero una puntata come questa per iniziare questa settimana di Organiconcrete, ora che la redazione è tornata alla sua consueta programmazione e i suoi redattori si sono ripresi dalle abbuffate pasquali, quale modo migliore se non con un pizzico di vitalità, quella dose giusta che mette il buon umore.
Ma lasciatemi parlare un po’ del nostro ospite prima di guardare le sue opere in fondo a queste righe sgangherate.
Todd Schorr è nato nel 1954 a New York City e sin da bambino, spinto da una certa propensione all’arte avvertita dai suoi genitori, inizia un corso di pittura che si tiene il sabato. E così il nostro Todd cresce a suon di pennelli e superfici da dipingere mentre qualche anno più tardi, nel periodo post adolescenziale alterna alla pittura qualche concerto come batterista in una band per poi iscriversi al Philadelphia College of Art.
È proprio qua, dopo vari spostamenti con la famiglia, che ha inizio la sua carriera di illustratore tanto che nel 1976 decide di tornare a New York dove realizza poster per George Lucas e Francis Ford Coppola e nello stesso periodo collabora anche con alcune riviste di settore e studia sempre più da vicino le culture underground che in quel periodo negli Stati Uniti si stanno emancipando.
La sua vita da girovago, i suoi studi artistici, le sue esperienze lavorative e soprattutto la sua dedizione ai colori e alle forme della cultura pop fanno di Todd Schorr un artista affermato, un illustratore che ama stravolgere e creare scompiglio visivo attraverso la realizzazione di opere molto complesse, complicate anche, ma molto simpatiche.
I suoi soggetti sono personaggi estrapolati dal mondo della cultura popolare, dai fumetti, dai cartoni animati, un po’ rielaborati e riadattati a contesti particolarmente psichedelici dove trionfa il colore e l’assurdo, ma sempre mischiando una certa quantità di ironia al grottesco che rende ogni opera un agglomerato di situazioni uniche ma mai separate l’una dall’altra.
Nella loro infinita complessità la scelta dei colori assume una certa valenza poiché serve a rendere ancora più sofisticati i simboli e i significati reconditi che si nascondono dietro ogni scena rappresentata. L’ambiguità e il gioco stanno alla base della percezione.
È un po’ come guardare i quadri di Hieronymus Bosch, con la stessa pazienza e la stessa tenacia nel circoscrivere ogni particolare, ecco con lo stesso approccio visivo ci si dovrebbe accostare alle illustrazioni di questo grande artista che non smette mai di stupire e di divertire.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!