Nella progettazione degli spazi aperti si corre sempre il rischio di far prevalere l’elemento decorativo rispetto a quello funzionale o percettivo. I bravi architetti di West 8 ce lo dimostrano nella loro Carrascoplein ad Amsterdam dove hanno tentato, fallendo, di recuperare uno spazio sottoutilizzato e abbandonato (come lo sono, tipicamente, gli spazi sotto le strade sopraelevate) con l’uso di un articolato disegno della pavimentazione e l’inserimento di finti alberi tagliati. L’effetto radura ottenuto contribuisce unicamente ad accentuare la natura già arida e desolante del luogo.
Tuttavia gli spazi devastati dalla crescita infrastrutturale o industriale possono essere recuperati con successo. E’ il caso del parco Dora a Torino, di Latz+Partner (e altri): una grande area ex-industriale riconvertita a spazio per i cittadini, con aree di sosta e contemplazione, aree gioco ed aree verdi.
Qui l’archeologia industriale diventa il linguaggio espressivo di un’urbanità contemporanea, elegante e apertamente fruibile.
Luca Di Carlo
A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)