READING

Cucù la collezione di Elena Franceschetti

Cucù la collezione di Elena Franceschetti


BR_05-white

Il periodo di Natale c’è un gioco di carte napoletane che dalle mie parti non ha ancora trovato una denominazione specifica. Alcuni si ostinano a chiamarlo erroneamente Saltacavallo (che in realtà è un altro gioco) altri Cucù.
– Giochiamo a Saltacavallo
– Ancora con questo “Saltacavallo”? Si dice Cucù
–  Mia madre ha origini napoletane e mi ha detto che il vero gioco si chiama Saltacavallo.
– Guarda  che la mia trisnonna mi ha detto che si è sempre chiamato Cucù sin dai tempi in cui faceva “all’amore con nonno”.

Aldilà delle accese discussioni che nascono ancor prima che il gioco cominci, scatenando l’ira di chi vorrebbe solo farsi una partita in estrema tranquilltà, il funzionamento alla fine è lo stesso in entrambi i casi, ma secondo la mia inutile modesta opinione, mai nome fu più azzeccato di Cucù.
Cucù  infatti è l’espressione tipica di chi possiede il Re (il dieci) che ha il potere di bloccare tutti i movimenti penalizzando e lasciando letteralmente sorpreso (con conseguenti ingiurie nei confronti di ha fermato il gioco)  il giocatore con la carta più bassa.

Ma Cucù è anche l’espressione che diamo alle sorprese (spesso seguito da un settete!) nonchè il nome della nuova (e prima personale) collezione di Elena Franceschetti, illustratrice e designer freelance.
Si tratta di una collezione di bracciali, collane, anelli, e borse, estremamente versatile, un connubio perfetto tra bijoux e illustrazione che prende forma mescolando argento o bronzo con l’arte del puntocroce fatta da fili colorati.
I disegni ricordano chiaramente l’infanzia, in uno stile semplice ma ben rifinito, che rifugge il classico design e si spinge un gradino più in alto grazie
al fattore sperimentazione.
Il risultato alla fine è un prodotto versatile, ben rifinito, fresco e colorato.
Cucù. Settete!

AN_0-black


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

Commenti

commenti


RELATED POST