Ebbene si, Sorrentino ha vinto l’Oscar con il film La grande bellezza, un trionfo per il cinema italiano che dopo La vita è bella di Roberto Benigni era un rimasta a secco per un bel po’ di tempo.
Sono felice per il regista ma sono ancora più felice per Toni Servillo, perché credo che se il film abbia vinto la statuetta tanto ambita sia soprattutto grazie alla sua superba interpretazione dell’artista decadente in uno scenario decadente. Sono felice soprattutto per l’attrice non protagonista che ha davvero trionfato: Roma. Con tutti i suoi difetti e le contraddizioni di cui in questo periodo io è Zelda vi stiamo rompendo le scatole, Roma resta la città più bella del mondo e il film di Sorrentino le rende omaggio come solo un grande cineasta sa fare. Ora Sorrentino dovrebbe imparare a sorridere di più e soprattutto a preparare un bel discorso al prossimo Oscar.
Dal cinema all’illustrazione il passaggio è breve, soprattutto quando si parla di bellezza.
Oggi vi presento un artista che vive a Boise negli Stati Uniti anche se è nato in Corea e nella vita ha fatto un po’ di tutto: dall’illustratore all’insegnante, dal designer all’art director.
L’ospite di questo nostro appuntamento del martedì velenoso è Bill Carman e in queste righe vorrei parlarvi delle sue illustrazioni che ho scoperto per caso, navigando per acque impervie e poco conosciute. Non chiedete altro ma lasciatevi incantare dalla sua arte.
Le sue illustrazioni mi hanno colpita per le situazioni e i personaggi grotteschi che vengono fuori attraverso il suo genio creativo che racconta storie provenienti da un mondo surreale. Forse adolescenziale. Magari si è ispirato a sogni ricorrenti di fanciulli menomati e pesci parlanti. Comunque il mondo dell’infanzia gioca un ruolo fondamentale, non soltanto nelle opere di Bill Carman ma come abbiamo visto in molti artisti finora descritti, soprattutto perché il momento della vita dell’individuo e in particolare dell’artista in cui si vengono a creare le basi per lo sviluppo della mentalità e della sensibilità verso le forme artistiche. E Bill Carmen a mio avviso incarna le sembianze di un artista che si è dimenticato di crescere e non si cura dello scorrere del tempo perché è in buona compagnia delle sue creature.
Un artista formidabile a mio avviso, un vero talento nel riprodurre sulla superficie storie che prendono forma nella mente umana o nei sogni dei bambini, quando il tempo sembra davvero non avere alcuna importanza.
Con l’artista di oggi torniamo indietro con la macchina del tempo, dimentichiamo per un attimo la nostra quotidianità e ci facciamo condurre in un mondo sperduto e grottesco come Alice nel paese delle meraviglie.
A ben guardare infatti le sue creaturine, ci si rende conto di trovarsi di fronte a dei bambini che giocano un po’ con la fantasia del loro artefice e con la sua propensione alle deformità anatomiche che si incastrano nel gioco dei colori utilizzati per dare vita a storie che non si posso raccontare ma solo disegnare.
Il suo è un tratto fine che seduce per la sua leggerezza che contrapposta alle tonalità forti in alcune scene crea un impatto visivo davvero affascinante.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!