Ve lo prometto. Oggi niente vena polemica. Oggi è domenica, il cervello è un po’ spento, per alcuni un po’ più spento del solito. Quindi vi parlo di qualcosa di simpatico, una notizia strappata alle prime pagine tra le dimissioni di Letta, la giraffa data in pasto ai leoni nello zoo di Copenhagen e le telefonate noiose tra Angela Merkel e Hollande. Immaginando sempre di trovarmi con voi dentro il solito bar a parlare di Street art vi dico che a Roma c’ è stato il torneo vintage di flipper nella sala giochi Extraball di piazza Pio XI. Pensate a tanti flipper insieme in un’unica sala, palline che sfrecciano, giocatori che fanno la fila per giocare, display colorati luminosi con donne succinte. Un posto fantastico. Io adoro il flipper e i giocatori di flipper. Adoro il loro discutere sulle tattiche, se dare un colpo forte alla pallina, adoro il dover aspettare quella frazione di secondo per poi vederla scendere come un razzo quando meno te lo aspetti dopo che ha compiuto la curva e si è incastrata nel tunnel. Un altro mondo ragazzi.
Dal flipper alla street art il passo è breve. Soprattutto perché al bar ci si trova gente di strada, quella che commenta tutto e non ha peli sulla lingua. Come l’artista di cui vi parlo oggi.
Fra. Biancoshock vive a Milano, almeno questo sono riuscita a scoprire perché notizie sul suo conto non si trovano, però sappiamo che realizza delle istallazioni in giro per la città. E questo ci piace. Qualcuno lo ha definito il Banksy italiano, a me non piace fare paragoni, solo trovare analogie e differenze, sono una tipa un po’ romantica, però c’è effettivamente una cosa che li accomuna oltre all’anonimato: la provocazione.
Fra. Biancoshock è uno di quegli artisti che fa uso di tutto ciò che è utilizzabile per poi comporre i suoi messaggi provocatori e ironici al tempo stesso.
Lo spazio urbano è il palcoscenico perfetto per le sue creature, la città è da sempre il luogo ideale dove fare colpo sulle persone, lanciare messaggi e attendere la risposta, anche solo uno sguardo, così per accendere la mente.
È proprio questo ciò che fa Fra.Biancoshock, d’altronde il suo nome d’arte parla chiaro: creare stupore laddove regna la normalità. Stravolgere la noia quotidiana dei luoghi che percorriamo ogni giorno. Questo è uno dei presupposti del writing, ancor prima della street art, e Fra.Biancoshock proviene da quella scuola, in cui si insegna l’arte dello stupire. Basta una mano di bianco? è una delle ultime trovate di questo artista, una critica rivolta alla giunta del comune di Milano, il quale nei mesi scorsi aveva lanciato una campagna in favore del decoro urbano che mirava anche a cancellare graffiti e scritte sui muri della città.
Un peluche sulla strada che tiene in ostaggio Hello Kitty minacciando di ucciderla se non gli vengono restituiti i suoi vecchi amici, la sua stanza da letto e una bottiglia di Jack Daniel’s, questa è una delle sue tante incursioni urbane che si aggiunge al suo repertorio in cui segnali stradali e altri strumenti normalmente usati per la segnaletica vengono stravolti e modificati dall’artista.
Ironia, una buona e sana dose di ironia che arriva dritta alle sinapsi e innesca un terremoto di pensieri e riflessioni.
Volevate un po’ di divertimento oggi? Eccovi serviti! Buona domenica!
Zelda
Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.