Olympiapark di Frei Otto


Le olimpiadi di Putin lasceranno, oltre al loro stuolo di polemiche, una disastrosa eredità architettonica alla piccola città di Sochi. Lo stadio di questi giochi olimpici ne è un esempio. Progettato dallo studio Populous, autore di gran parte dei maestosi -e banali- stadi di nuova costruzione (tra cui quello delle olimpiadi di Londra), l’impianto sportivo si allontana completamente dalla leggerezza e dalla trasparenza dei render per arrivare a un risultato del tutto simile alle squallide scenografie d’ispirazione fantascientifica che popolavano i parchi divertimento negli anni ’80.

Un insuperabile esempio di architettura per lo sport è invece il parco olimpico di Monaco, progettato per le olimpiadi del ’72 da Günter Behnisch e Frei Otto. È al genio di quest’ultimo che si deve il disegno della grande tensostruttura trasparente che copre gli spalti dello stadio collegandolo agli spazi esterni, alla hall e alla piscina olimpionica, come un drappo leggero e formalmente unificante.
Questa membrana sospesa è espressione della volontà di parlare lo stesso linguaggio della natura, di risolvere con approccio strutturalmente innovativo questioni funzionali e formali insieme e di creare non uno spazio costellato di oggetti disarmonici ma un nuovo paesaggio d’ispirazione poetica.

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Luca Di Carlo

A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)

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