Roma è la città delle occasioni mancate. Lo è quando non è capace di sfruttare il valore culturale ed economico del patrimonio storico e quando, per rigenerare i suoi quartieri, si arrende a meccanismi poco trasparenti e rinuncia all’architettura.
È ciò che è avvenuto nella costruzione del nuovo mercato Trionfale. Con l’intervento non solo non si è migliorata la qualità urbana ma si è inserita una presenza di assurda inutilità formale, colma di ricordi anni ’90, in cui il mercato, storicamente cuore della vita cittadina, è stipato nel basamento di un brutto edificio per uffici.
La città di Ghent, in Belgio, c’insegna al contrario come un vuoto urbano in pieno centro storico può essere l’occasione per aggiungere bellezza e vitalità a un tessuto storico già affascinante e lo fa affidandosi alla buona Architettura.
Gli architetti Robbrecht e Daem hanno ridisegnato la piazza centrale inserendo una grande copertura per il mercato. Le scelte formali, i materiali e l’illuminazione, dialogano in un discorso di coerenza e contemporanea eleganza. Un oggetto capace di creare un interno urbano di forte impatto e di dare nuovo valore alle antiche strutture spaziali.
Luca Di Carlo
A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)