Tuesday poison: Nick Sheehy


1

Sapete quando è nata la mia passione per il macabro? Quando per la prima volta a 5 anni ero davanti al video Thriller di Micheal Jackson che le mie tre sorelle più grandi aspettavano di vedere passare su uno di quei canali musicali, quando ancora non c’era MTV, ed io invece di nascondermi alla sola visione di quegli zombie interpretati da Micheal Jackson&company cercavo di imitare i loro movimenti in giro per la stanza. Ecco, tutto è iniziato nella seconda metà degli anni ottanta, forse ho saltato la tappa del gioco ma questa passione mi ha portato fino a questa rubrica, quindi chi ci ha guadagnato siete proprio voi. Allora fatevi sotto con suggerimenti di artisti che avete scovato da qualche parte e di cui ancora non se ne è parlato in questo nostro spazio “velenoso” del martedì mattina. Io e il capo cercheremo di accontentare i vostri palati.
Intanto ve ne suggerisco uno io, un artista australiano che vive in Inghilterra da qualche tempo.

L’ospite di questo martedì è Nick Sheehy, un illustratore che ben si addice alla puntata di oggi, diciamo dark, ma non troppo.
Dopo essersi specializzato con le sculture di bronzo in Tasmania, è a Londra che Nick riscopre la sua passione per l’illustrazione, avvicinandosi sempre di più all’arte low brow Made in England, da cui prenderà spunto per le sue opere, quelle di cui vi parlerò nelle righe che seguono.
Le illustrazioni dell’artista australiano prendono spunto da storie immaginate nella sua mente molto probabilmente nel periodo dell’infanzia, in virtù anche dell’uso della scala di colori pastello che mitiga l’effetto dark dei suoi personaggi, per lo più teschi che vagano tra i sentieri delle foreste in cerca di esseri umani non ancora passati a miglior vita.
Il bosco, la foresta, gli alberi e l’oscurità della notte ruotano intorno ai pensieri delle sue creature lasciando un senso di mistero senza mai appesantire l’immagine ma anzi la rende più vicina all’immaginazione di cosa possa accadere nel momento successivo a ciò che viene rappresentato, come quando tanto tempo fa si pubblicavano i romanzi a puntate, i famosi feuilleton, in cui il racconto veniva lasciato in sospeso.

Anche quando l’uso del colore lascia spazio al tratteggio in bianco e nero la caratteristica dei suoi soggetti resta la ricerca del contatto fisico, l’assenza di qualcosa invisibile agli occhi ma tanto necessaria a qualsiasi essere vivente, ovvero l’affetto, la considerazione altrui, il dialogo dei sentimenti che non si sottrae mai al vivere quotidiano, nemmeno quando siamo teschi e ossa.
Ecco, i personaggi curiosi di Nick Sheehy mi ricordano gli zombie del video di Micheal Jackson: adorabili creature fameliche.

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13


Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

Commenti

commenti


RELATED POST