Lo so, è sabato mattina.
Lo so, il vostro cervello inizierà ad alimentarsi solo nel tardo pomeriggio.
La sessione d’esami è quasi giunta al termine e voi proprio non ce la fate più. Vi aggirate per casa con la stessa lentezza e fluttuosità dell’uomo sulla Luna. Ebbene, siete i cittadini perfetti della Città-Slow.
Cittaslow è la pillola che vi propiniamo oggi, un progetto nato nel 1999 da un’idea di Paolo Saturnini, allora Sindaco di Greve in Chianti e successivamente diffusosi nella città di Bra, Orvieto, Positano in un passaparola che via via si è ingrandito e ha sposato la propria filosofia in molte altre città italiane (la lista completa la trovate qui) e che a loro volta l’hanno spostata in molte città del mondo, facendo di cittaslow un network internazionale.
Niente macchine, niente fretta, niente ansia. E soprattutto un ritorno all’agricoltura col concetto di Slow Food e la partecipazione della città al classicissimo mercato di prodotti artigianali al 100%.
I Comuni che aderiscono all’associazione sono:
- animati da individui curiosi del tempo ritrovato, dove l’uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni;
- rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina;
- ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d’arte, di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati;
- caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento e quieto vivere.
Gente, non avrete più scuse per rimandare a domani quello che potete fare oggi. E udite udite, a quanto pare questo ritorno alle origini rende le persone più produttive ed originali (oltre che più amichevoli).
Laura Pace
Laura Pace, studentessa caffeinomane fagocita cultura. Dispensatrice di perle scritte a mano. Toglietele tutto, ma non la sua penna