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A Sorsi di Birra – Vino vs Birra Artigianale

A Sorsi di Birra – Vino vs Birra Artigianale


Anno nuovo, solita vita. Ferie terminate, lavoro, routine, dieta tentata, palestra eternamente in corso di pianificazione, meno sigarette. I buoni propositi e la tristezza infinita. Ma nonostante questo mi sembra di scorgere uno strano barlume di luce in questo 2014, e la cosa è abbastanza singolare dato che da tempo mi sono disabituato all’ottimismo. Sarà anche che quel “bere meno” sta uscendo sempre più dai nuovi propositi, ammazzato sul nascere dal fratellone senza il “meno” che mi tende la mano in soccorso, compagno fidato e tenero conforto dell’esistenza.

E nel tempo libero, tra un pasto, una sigaretta e uno scopone scientifico tirato ad orari improbabili, mi è capitato di rifletterci anche, sul bere. Trascorse infatti delle bellissime giornate a Bordeaux, tra compagni di merende, vigneti e chiacchierate, ho avuto il modo di violentarmi con qualche considerazione sul famigerato lui, “il vino”, e su una sua ipotetica battaglia con l’amantebirra artigianale.

beer and wine

Ora, tralasciando il fatto che un paio di amichetti penseranno alla mia definitiva uscita di senno, mi incuriosiva spendere qualche riga sull’uno e l’altra, fino a che punto ci si può spingere in fantasticherie.

Che dire, lui vince per convenienza, serietà e “charme”.
Lei per convivialità, varietà e “low profile”. 

E’ vero che la birra in Italia è normalmente abbastanza cara, in buona percentuale a causa del trattamento fiscale e dei costi di produzione basati su impianti generalmente piccoli o micro.
Basti pensare ad una cena per quattro persone col gusto del bere… a prescindere dallo stile di birra e i gradi alcolici, direi che almeno un paio di bottiglie da 75 cl ci stanno tutte da accollarsi – ed anche strette – per una spesa che varia dai 15 ai 20 euro.
Ed ecco … che superbottiglia di vino posso comprare per quella cifra?

Di contro, se passo in una birreria o mi inoltro in uno qualsiasi dei milioni di festival in giro ultimamente, che bella atmosfera, fraterna e gioiosa posso trovare rispetto ad una qualsiasi enoteca?
Il lato più oscuro del vino è forse il suo essere spesso freddo, controllato e “snob”. E pure la sputacchiera continua a togliermi il sonno.

Beer-Festival

Ma parliamo degli ipotetici abbinamenti. Qui, permettetemelo, la birra è ancora – molto – sottovalutata. E ne è la cucina con la stessa. Il vino regala infatti emozioni in molte circostanze, per carità, ma la birra se la cava alla grande in molte più occasioni, per i centinaia di stili esistenti e le innumerevoli varianti abbinabili anche dove il vino può fare fatica (cibi “metallici”, carciofi – asparagi, con un ottima Pils; componenti “acidule” – sottaceti, con un buon Lambic; cioccolato con Belgian Quadrupel o Imperial Stout). Di certo i grandi classici vini bianchi con portate a base di pesce, spiaggia e infradito sono difficilmente battibili, anche se potreste trovare intriganti e di tutto rispetto accoppiamenti con Witbier e piatti a base di frutti di mare o crostacei, o la classica accoppiata ostriche – (Oyster) Stout.
A tal proposito, direi che vale davvero la pena dare un’occhiata alla nostra rubrica Sunday Cooking, dove trovate anche abbinamenti food & beer.

aging beer barrel

Che dirvi, la scelta tra uno e l’altra potrebbe essere una questione di due spunti: la circostanza e il “cuore”.
La prima è fondamentale ogni volta che si beve qualcosa, perché come la scelta tra una birra e un’altra varia anche in base alle valutazioni dell’istante (stagione, momento della giornata, compagnia, umore), cosi un’ipotetica scelta tra vino o birra è questione di contingenze e situazioni, oltre che di gusti.
E ci può stare che sia opportuno e sacrosanto optare e valutare un buon vino al posto di una buona birra. Sia chiaro infatti, il vino mi piace e se capito in giro tento di assaggiarne (anche se ne capisco molto meno) ricordando con emozione dei primi affettuosi sorsi di Leone Tasca d’ Almerita o di Capichera.
E’ sulla simpatia e cordialità che il vino mi cade proprio. Un po’ perché un “giovane” è sempre in certa misura contro le tradizioni storiche, un po’ perché in Italia il vino è roba dei potenti, con vantaggi economici non trascurabili né paragonabili.

Ma ci sono ahimè le ragioni del cuore che sostiene Pereira, e per me qui non c’è dubbio. Per allegria, energia, fascino e convivialità, per il Colore, scelgo lei. Ancora quest’anno. Magari con qualche scappatella di gran classe.

A ciascuno il suo.


Umberto Calabria

Umberto (JJ) Calabria - Jungle Juice Brewing, autistico della birra e ancora "homebrewer" della domenica. "Liutaio" del sabato pomeriggio se ci scappa. Laureato e lavoratore per errore il resto della settimana. Curioso come una scimmia, sempre.

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