A colpi di matita 2.0: Andrea Calisi


pinochio, il gatto, la volpe.

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Rombo d’aereo in lontananza, eh?

Come hai imparato a “disegnare”?
Ricopiando (male) fino allo sfinimento la serie fumettistica Sgt. Kirk di Hugo Pratt
E poi disegnando su dei quaderni a quadretti un personaggio di nome Koda, una specie di super eroe un po’ imbranato, biondo e dalla tuta verde. Era circa il 75 quindi nessun caso di plagio ai danni del più famoso cartone disney, credo. Ho poi frequentato l’istituto d’arte di Perugia ma erano anni di turbolenze adolescenziali e non ho bei ricordi.

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Mi piace molto l’ora in cui tramonta il sole, c’è una bellissima luce di traverso, densa, bella da disegnare.

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Che bel foglio bianco, ora faccio proprio un bel disegno ma siccome non mi viene in mente niente, mi vado a fare una passeggiata e poi riprovo. Spesso mi succede questo ma una bella musica di sottofondo aiuta molto la fase creativa…

pinocchio

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Ci sono stati periodi in cui mi piaceva disegnare tutto al pc ma soprattutto lavori prettamente grafici. ora è da un po’ che ho ripreso a dialogare quasi esclusivamente con carta e matita.
È l’ansia che ti da la carta: se non la tocco per un po’ mi sento male e un po’ in colpa.

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
Quando pensi al disegno a cosa pensi? Banale, ma che è una questione di priorità.

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Tanti, ma adesso come adesso ti direi l’argentino Jorge Gonzalez. Un Meraviglioso illustratore-cantastorie.
Final bonus question: Sbirciando nel tuo blog, e frugando tra i post nuovi e vecchi, ho come l’impressione di vivere tante storie diverse, dettate da un’ unica mano, ma rappresentate in mille modi diversi…mi affascina la versalità del tuo tratto e la curiosità che riesce a suscitare mutando in continuazione…quanti eroi si devono inventare e disegnare per riuscire a rendere propri e riconoscibili tanti stili ?
Non saprei risponderti, forse 100, 1000, questo discorso dello stile in effetti ogni tanto mi si ripropone. Da ragazzo quando leggevo moebius pensavo – wow, voglio disegnare come moebius! – o come Pazienza o Pratt o Mattotti.
Finendo quasi sempre in territori impervi. Poi ho capito che in ogni grande artista che amo, aldilà dello stile inconfondibile c’è un messaggio e delle emozioni che condivido ed è questo che li fa grandi! nel mio caso posso solo dirti che lo stile grafico nasce in base all’umore che ho o alla storia che devo disegnare, l’illustrazione digitale, ad esempio, la utilizzo molto quando ricerco qualcosa di molto minimale, asciutto o più semplicemente, quando ho poca voglia di stare ore e ore su un foglio. Ora sto lavorando su di un progetto editoriale dove invece necessita un segno ricco di particolari e segni.
Ma ci sono stati anche casi in cui ho dovuto realizzare copertine di saggi e mi piaceva ricorrere anche ad illustrazioni molto pittoriche ma anche astratte.
Senz’altro ti farò un fischio quando ne verrò a capo.

Ringraziamo Andrea e vi invitiamo a guardare il suo blog: http://andreacalisilefthand.blogspot.it/

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d'autunno, immersi

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Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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