Eccoci, questa è la nostra ultima puntata del 2013 perché il grande capo ha deciso che era ora di chiudere baracca e burattini per qualche giorno e dedicarsi alle abbuffate natalizie, tra torroni e pietanze fumanti e altamente caloriche che già vedo depositarsi sui miei cuscinetti che indisturbati prendono la forma delle maniglie delle poltrone.
Parliamo di cose divertenti. Cosa vi piace di più del Natale? Questa è la mia lista: mangiare l’uvetta appiccicaticcia dei panettoni, guardare l’espressione delle persone che ricevono i regali, fare i dispetti ai mie nipoti.
Ora parliamo di cose serie. Il protagonista di questa domenica pre natalizia è un collettivo che fa cose fantastiche, la cui identità è ancora affare ignoto. E ci piacciono anche per questo. Sto parlando del Collettivo fx, una crew di Reggio Emilia che realizza degli interventi andando a caccia di luoghi disparati. Sì, perché al Collettivo fx piacciono le fabbriche dismesse, le costruzioni abbandonate, tutti quei luoghi in cui è possibile giocare con la fantasia e “sporcare il cemento” come il collettivo stesso dichiara sul suo blog pieno di immagini dei suoi lavori.
Sfruttando ogni tipo di struttura architettonica possibile, il Collettivo fx realizza delle opere soprattutto in bianco e nero, cose gigantesche, fino quasi a coprire una intera facciata di uno stabile, particolarmente sensibili al luogo in cui vengono create, ricalcano vite quotidiane di persone legate a quel luogo, un connubio che tiene conto del rapporto intrinseco tra l’individuo e lo spazio circostante, quelle superfici erose dal tempo e dallo sfruttamento.
Come ho detto per molti artisti trattati anche in questo 2013 che si sta per concludere, le opere di questo collettivo non devono essere spiegate ma semplicemente godute dal vivo.
Buon Natale e Buon 2014!
Zelda
Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.