Dopo 34 anni dal progetto, nel 2009 è stato inaugurato il Palacultura di Messina, un edificio per eventi ed esposizioni artistiche. Un intervento anacronistico, figlio della cultura architettonica brutalista di quegli anni e in cui è facile trovare somiglianze con altri edifici dell’epoca, come il Municipio di Boston, secondo molti tra gli edifici più brutti al mondo e ora a rischio demolizione. Probabilmente l’insolita tinteggiatura color mattone del calcestruzzo e il basamento vetrato anni ’90 sono dovute al lungo periodo trascorso tra il progetto e il cantiere. Questo disastroso patchwork, che tra l’altro sorge di fronte una bella chiesa duecentesca, non può che peggiorare la qualità urbana di una città in cui l’architettura è assente da troppo tempo.
Con le stesse funzioni i fratelli Aires Mateus, nel loro centro per le arti di Sines, Portogallo, creano un’elegante e poetica architettura: un magistrale gioco di pieni e vuoti che dialoga con la città, a cui si aggiungono cromìe e materiali coerenti al contesto e spazialità interne rese pure e metafisiche dalla sensibilità nell’uso della luce.
Luca Di Carlo
A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)