“A Natural Order” di Lucas Foglia


Lucas Foglia ha una particolarità. Vive su un camper e gira l’America dal 2007 per raccontare storie “off-the-grid” che letteralmente vuol dire fuori dalla rete. Dalla rete sociale, dalla rete della globalizzazione.
Ha attraversato i luoghi più isolati del Tennessee, Virginia, Kentucky, Carolina del Nord e Georgia. Immergendosi completamente nelle vite delle persone che incontrava. Racconta la sua storia fatta di immagini nel libro “A Natural Order”.

Questo artista ha 29 anni, è cresciuto in una fattoria nel Long Island. I suoi genitori hanno abbracciato il back-to-the land movement negli anni ’60. Già sensibile ai temi ambientalistici, Lucas ha vissuto la sua adolescenza nel pieno dell’urbanizzazione americana, quando la terra intorno alla sua fattoria veniva trasformata in cemento. Ma i suoi genitori hanno continuato a coltivare e preservare il loro cibo, in uno stile del tutto autosufficiente, in linea con il movimento.

L’autore descrive le sue fotografie come l’interpretazione di una vita indipendente. Sono l’intimo ritratto di persone che, motivate da problemi ambientali, da credi religiosi, e dalla recessione economica globale, costruiscono le loro case usando materiali naturali, ottengono l’acqua dalle fonti vicine, coltivano e allevano il proprio cibo. Da questa serie scaturisce la gioia sincera della bellezza della natura, ma anche la difficoltà di vivere in questo modo.

“A Natural Order” è il ritratto di un’altra America, che reagisce alle preoccupazioni ambientali abbandonando le città e le periferie per vivere in completo isolamento.

L’approccio di Lucas Foglia è quello tipico di ogni reporter, incontrare le persone, stabilire una relazione con esse in modo che le fotografie siano il risultato di quel rapporto.

La fotografia per me è un meccanismo per indagare le cose. Volevo vedere se mi sarei imbattuto nell’assoluta indipendenza di queste comunità, o in individui con stili di vita completamente autosufficiente.
Ho trovato persone che vivono senza denaro, che ricavano case dagli alberi o che bevono acqua fresca dalle fonti di montagna. Ma non ho trovato nessuno che era del tutto isolato. Molti di loro avevano cellulari, computer portatili, pannelli solari con accumulatori elettronici. Anche le comunità più isolate geograficamente, che non avevano neppure un indirizzo di recapito.”

Insomma, l’uomo che non si dissocia completamente ma che seleziona i fattori essenziali della società per utilizzarli bene e non abusarne. È come se queste comunità partissero dallo stato attuale per regredire e tornare alla terra.
I colori armonici e naturali sono anche iconici: fanno delle immagini, composizioni creative.
La serie è una visione pastorale e anche visione idealizzata di una vita sostenibile. Del resto Foglia non si trattiene dall’evidenziare l’innegabile continuità che queste comunità hanno con lo stile di vita contemporaneo. 

Lucas Foglia ha scattato più di 5000 fotografie in cinque anni, ma nel libro sono stati pubblicati solamente 45 scatti. Dopo un rigoroso lavoro di editing, solo le foto migliori ridefiniscono la storia. La selezione della selezione per raccontare attraverso la pura bellezza.

Profondo e provocatorio, Lucas Foglia è l’autore di uno dei migliori libri fotografici dell’anno. 


Stefano Gizzi

A volte cerco di ricordare a quando possa risalire il primo fotogramma della mia esistenza, ma non sono mai riuscito a trovare un punto d’inizio. Perché da che ne ho memoria la fotografia ha sempre fatto parte di me.

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