READING

A colpi di matita 2.0: Anna Canavesi

A colpi di matita 2.0: Anna Canavesi


Descriviti con un “tweet” (140 caratteri).
Mi chiamo Anna e non faccio altro che disegnare. Ho provato variare, nella vita, ma con scarsi risultati. Sono un’eremita nella mia testa.

Come hai imparato a “disegnare”?
Penso come tutti i bambini, spaciugando sui fogli. Una cosa che mi divertiva molto da piccola erano i capelli di mia madre. Erano normali capelli con colpi di sole ma, non so perché, li vedevo verdi e allora li disegnavo così. Credo sia stato un buon input per andare

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Tra le 21 e le 22.
C’è una sorta di calma nell’aria, non ci sono decisioni difficili da prendere a quell’ora e non si è ancora abbastanza stanchi per accusare la pesantezza della sera.
È un momento di sospensione.

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Dal foglio bianco alle volte parto con un volto, oppure dagli occhi, quando non ho idea di cosa disegnare. Allora il soggetto poi viene fuori in maniera improvvisa, con risultati non programmati.
Altre volte invece mi studio gli spazi, concentrandomi su quello che ho in mente, anche se ho il brutto vizio di stare sempre a ridosso dei bordi (principalmente quello sinistro inferiore)

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
No sempre prima la carta. A dire la verità, post produco i disegni a computer solo per sitemare i toni, le saturazioni.. difficilmente se posso disegno in digitale.

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
Perché bere il caffè con la torta di ciliegie, se il loro gusto obbiettivamente non c’azzecca nulla?
Domanda insoluta (Twin Peaks è fonte costante di ispirazione)

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Non è esattamente un illustratore, ma un disegnatore più che altro.
Si chiama Paride Bertolin.
I suoi lavori spaziano un sacco, dalle murate a bombola all’elaborazione di personaggi per videogiochi.

Final bonus question: Nelle tue illustrazioni è impossibile non notare la presenza costante di animali della foresta, in special modo la presenza di volpi, in tutte le taglie e in tutti i profili.
Che significato si nasconde dietro questa scelta?
Inoltre volevo farti i complimenti per il progetto “libic lobe’s lie”, adoro le t-shirt, il mio armadio piange l’assenza di jeans e vestiti, ma le ospita volentieri “impossessandosi” delle loro fantasie e delle loro forme.
Vuoi farti un po’ di pubblicità spiegandoci il come e il perché di questo progetto?
Gli animali mi affascinano da quando ho memoria.
Amo la volpe perchè la trovo esteticamente molto bella, ed è un animale molto presente nelle mie zone (parco Pineta, Parco Campo dei Fiori di Varese..) anche se di rado capita di trovarla in giro.
Ciò che mi spinge a rappresentare gli animali è il tipo di rapporto che l’uomo ha creato con loro, da secoli ormai: un rapporto di silenzio, di sguardo non ricambiato (questa teoria l’ho presa da un saggio di John Berger, Sul Guardare).
Mi piace immaginare mondi di volpette con le scarpe, orsi con sguardo indagatore, lupi suonatori, per poter colmare quella distanza che il mondo moderno ha eretto verso la specie animale (riprendendo l’antica tradizione delle fiabe).
Il progetto Limbic Lobe’s Lie è nato qualche anno fa per mano mia e del mio caro amico Luca Ranzani.
Abbiamo iniziato per gioco a disegnare su magliette, direttamente sul tessuto, improvvisando e lasciandoci trasportare dai momenti. Uscivano dei pezzi abbastanza allucinati :)
Abbiamo fatto un pò di mercatini e festival per il nord Italia, disegnando spesso dal vivo.
Ora il progetto ha subito variazioni, Luca ha cambiato lavoro e io mi sono messa a lavorare il legno, creando dei piccoli accessori decorati e pirografati. Lavoro principalmente su commissione.

Ringraziamo Anna e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.cannuzz.it/BIC_INDOLOR/B_i_c_I_n_d_o_l_o_r.html


Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

Commenti

commenti


RELATED POST