Frequentare (poco) una facoltà universitaria come Ing. Edile Architettura, ti mette davanti la possibilità di approcciare più o meno felicemente alla progettazione.
Un approccio che viene spesso boicottato da professori che fanno leva sulla questione gerarchica secondo la quale: io sono il professore, tu sei l’alunno. Io ti dico quello che devi fare e tu lo fai.
Senza voler entrare troppo in merito alla questione e senza voler fare troppo il John Lennon della situazione, posso affermare dopo una buona dose di esperienza (disegna/porta a revisione/rifai tutto da capo in loop) che questo sistema limita notevolmente la fantasia degli studenti.
Intendiamoci, tra i nostri futuri compiti c’è quello di progettare edifici che un giorno dovranno essere realizzati (e vivibili) e nessuno di noi vuole vivere in una città in cui ogni edificio è la rappresentazione egocentrica di un progettista troppo eccentrico.
Progettare è bello, ma per un amante come me del Make e del DIY, ancora più bellla (o quantomento bella tanto quanto quella progettuale) è la fase realizzativa.
Hank Butitta è un (ex) studente della facoltà di Architettura del Minnesota che evidentemente la pensa come me e non si è fatto di certo intimorire dai processi semplificativi dei tutor.
In occasione della sua tesi di laurea, Hank ha deciso di acquistare un vecchio scuolabus per trasformarlo in una mini casa mobile da 21mq con pavimenti ed altri elementi di recupero e una (eco-green) illuminazione a led.
Finestre da 28 pollici a suddividere il bus in 4 zone principali altamente flessibli e modificabili: bagno, cucina, soggiorno e zona notte (6 posti letto), che danno origine a uno spazio dalle linee creative e perfettamente vivibile.
Discussa la tesi, il neo architetto, si è messo in viaggio per un tour da 8000 km (ancora in itinere) per mostrare il suo lavoro a quante più università possibili negli States.
Questo progetto è un modo per mostrare come la costruzione di una piccola struttura, con dettagli semplici, può essere più preziosa dello sviluppo di un progetto complesso che viene solo teorizzato e che non arriva mai alla realtà
Un progetto portato a termine in 15 settimane di lavoro, con una spesa di circa 3000 dollari per l’acquisto del vecchio scuolabus Chevrolet e 6000 dollari per la conversione in un mini appartamento-mobile pronto per il tour.
Tour ampiamente documentato dal fotografo Justin Evidon e godibile QUI
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.