Se foste così fortunati da trovarvi nella zona della Baia di San Francisco aprite bene gli occhi perché potreste scorgere sui muri le straordinarie opere di un giovanissimo artista emergente.
I murales di Zio Ziegler, questo il suo nome, sono contraddistinti da un tratto dettagliatissimo e contorto che esprime una estetica tribale e da cui traspaiono influenze latino-americane. Le sue mastodontiche creature umanoidi hanno spesso dei connotati animali che portano alla mente antiche divinità primitive tornate a manifestarsi nelle città dell’uomo.
Osservando da vicino questo pantheon di vernice c’è da perdersi nel mare di dettagli, linee e pattern che lo compongono. Verrebbe da chiedersi cosa rappresenti questo simbolismo, ma a chi gli fa questa domanda Zio risponde che non c’è nessuna spiegazione.
Lui si limita a lasciar manifestare il suo subconscio in un percorso di ricerca personale. Non c’è una conclusione a cui arrivare come non c’è nessun significato ultimo, l’unica interpretazione buona è quella di chi guarda.
Se le opere murarie di Ziegler sono per lo più monocromatiche, sappiate che su tela si esprime al meglio anche con i colori. Oltre alle sporadiche incursioni outdoor, Zio porta avanti interessanti lavori in studio che sono stati recentemente raccolti nella sua prima personale Chaos/Clearity.
Per l’occasione Ziegler ha dipinto interamente a mano nientepopòdimenoche una Porche Carrera creando una dream-car senza precedenti. Recentemente i suoi pezzi sono comparsi nelle strade di Porto Rico e spero vivamente che nei suoi progetti futuri compaia almeno un biglietto per l’Europa.
Michele Ponzelli
Ma per la bio va bene una stronzata tipo: da piccolo mi parcheggiavano davanti la TV. Non c'è da stupirsi se nella vita ho scelto di studiare i messaggi subliminali, poi ho avuto un incontro del quarto tipo con gli alieni. Ora sono uno normale.