Costruire edifici temporanei in Italia significa metter su soluzioni che non necessitano di qualità o cura perché appunto fatte per durare poco. Ma ciò che doveva essere temporaneo diventa spesso permanente, o almeno molto meno temporaneo di quanto previsto. Mi chiedo ad esempio per quanto ancora alla Sapienza si dovranno seguire lezioni in quelle orrende tensostrutture invece di poter godere del ‘pratone’.
Troviamo un esempio intelligente di architettura temporanea a Londra (ma ancora per pochi mesi). Qui i bravi Haworth Tompkins Architects hanno realizzato ‘The Shed’, un piccolo auditorium temporaneo per il Teatro Nazionale. E’ un volume iconico, senza porte nè finestre, con quattro torri di ventilazione agli angoli. Il legno grezzo delle facciate è un riferimento ai segni del cemento brutalista del teatro, ma il suo colore brillante ne annuncia fermamente la propria enigmatica presenza, stagliandosi sul grigio del cemento e del cielo di Londra.
Luca Di Carlo
A 19 anni ho smesso di straziarmi su dilemmi esistenziali per iniziare a chiedermi: "può l'architettura essere poesia?". Adesso, che di anni ne ho 25, sono qui ogni settimana a condividere con voi le risposte che ho trovato (e quelle che ancora cerco)