La dj e producer Elisa Bee


Per chi non la conoscesse, Elisa Bee è una DJ e studio producer, entrata da poco nel mondo della radio, con Babylon, programma di Radio 2 Rai.

Ha iniziato come DJ nel 2007, e nel giro di pochi anni ha già al suo attivo Magnolia Parade, Primo Maggio, collaborazioni con producer di talento mondiale. Negli ultimi due anni si è dedicata alla produzione, ed è in arrivo il suo primo EP.

Ciao Elisa, Ho sempre pensato di essere una attentissima alla musica, e di avere un orecchio strafico, fino a quando non ho incontrato te e ho capito di non averci capito molto.
Qualche anno fa, era circa il 2008, sono stata fidanzata per un anno con un DJ, che aveva anche una band, ma continuava a comportarsi da DJ anche sul palco, ovvero, completo solipsismo musicale.
Tra le altre cose usava un sacco di gergo assurdo (armi linguistiche non convenzionali) e le cose che ho sentito in un anno di vicinanza con lui ancora me le rivendo quando voglio fare la fica. Sono passati 5 anni.

La mia prima domanda è: perché voi DJ siete sempre così trendy? È il rapporto simbiotico con la tecnologia, il linguaggio settario o i tatuaggi ricercati?Sinceramente non credo che i DJ siano sempre trendy, se per trendy intendiamo “alla moda”. Per quanto mi riguarda, la moda è una delle mie passioni: mi piace ricercare pezzi particolari, sia vestiti che accessori che scarpe. Possiedo una collezione sconfinata di tutte le tre cose che ho appena citato (ho appena finito di traslocare, non vi dico..) e mi piace soprattutto costruire dettagli molto personali e distintivi.
Se per trendy intendiamo “al passo coi tempi”, la tecnologia e il fatto di dover ricorrere ad essa per poter lavorare credo “costringano” molti di noi ad essere aggiornati su nuovi suoni, nuove tecniche, nuovi prodotti, nuovi strumenti, nuove tendenze in tantissimi campi ecc. e che quindi sia quasi naturale ritrovarsi ad essere al passo coi tempi.

Se tu fossi un mutante, o un essere fantastico, che cosa saresti?
Sarei un pinguino con gli aculei del riccio. Gli aculei però, attenzione, salterebbero fuori solo in presenza di altri ricci. Così che io possa stare sia con i pinguini che far festa coi ricci, e in questo modo vivere coi miei animali preferiti e in diversi climi.

Passiamo al vocabolario. Ora citerò a braccio i vocaboli misterici da DJ che mi ricordo, e tu li spieghi a noi incompetenti, ti va? “Cassa Dritta (e conseguente Cassa Quadra)”, “Mina”, “Tiro”, “Trap”, “Minimal”, “Bootleg”.
Ci provo, veloce e indolore, e moralmente vicina a chi salterà questa risposta senza pensarci due volte :)
Inizierò col dire che Cassa Quadra non l’ho mai sentito in vita mia. Forse in tendevi Cassa in quattro?
Comunque, procediamo:
• Cassa dritta: è il ritmo regolare che contraddistingue i pezzi “dance”, quello che viene ironizzato facendo “tunz-tunz”. House, Techno, Disco portano alcuni esempi di pezzi che condividono la “cassa dritta”.

• Mina: un pezzo si definisce mina quando è un pezzo bomba, una di quelle tracce che fanno esplodere il dancefloor.

• Tiro: non so come definire il tiro in maniera “enciclopedica”. Ho chiarissimo in testa il concetto quando dico “Senti che tiro che ha questo pezzo!”, ma.. Parlerei di coinvolgimento, di andamento grandioso, di un pezzo che inizia in maniera super e mantiene questa caratteristica per tutto il tempo, un pezzo che ha groove (e daje con la definizione di groove adesso :) )

• Trap e Minimal: sono due stili differenti. La Trap è un sottogenere dell’hiphop, nato molti anni fa ma esploso solo di recente, quando si è maggiormente avvicinato ai suoni electro/EDM. La Minimal la sentiamo nominare da tanto e, come dice il nome stesso, è caratterizzata da pochi suoni che si ripetono in maniera ossessiva, a volte senza alcuna melodia.

• Bootleg: in generale con questo termine si parla di materiale editoriale prodotto infrangendo le regole sul Copyright. E’ nato come registrazione non autorizzata di concerti. Ora, in ambito prettamente musicale, si può definire come un remix/rework/re-edit non ufficiale di una traccia.

Fantastico, da oggi potrò smettere di annuire. Passiamo alle cose più serie, raccontaci come nascono i tuoi suoni?
I miei suoni nascono in modi diversi: a volte so cosa voglio e vado dritta a metter le mani (e le orecchie) dove so come trovare quello che cerco. Altre volte il semplice stare in studio a sperimentare fa saltar fuori suoni e idee che fanno scattare la scintilla. Altre volte ancora sono loro ad arrivare da me in maniera casuale.

Passi per essere una musicista molto eclettica, quali sono i tratti che distinguono le tue release, e come sei cambiata negli anni?
Sento di cambiare costantemente, in studio mi piace non pormi limiti e dare libero sfogo a quello che ho in testa, quindi tutto può succedere. Adoro lavorare con i campioni vocali, tagliarli ed editarli, quindi la presenza di questi è quasi sempre una costante. Altra cosa che adoro sono le percussioni, soprattutto ultimamente: sentirete nei miei nuovi lavori!

Viaggio nella memoria: chi ti ha accompagnata a comprare il tuo primo disco?
I primi due dischi, The Score dei Fugees e qualcosa di Lenny Kravitz, li ho acquistati da sola e il ricordo di quel momento è intatto nella mia mente. I due dischi dopo, quindi terzo e quarto, li prese mio padre come regalo per la promozione (sotto mia indicazione, ovviamente): Ho Ucciso Paranoia dei Marlene Kuntz e Live! di Bob Marley and The Wailers. Mi chiese se era tutto ok, leggendo il titolo del disco dei Marlene.

Come ci si sente, nel secondo decennio del 21esimo secolo, ad essere una DJ con un background da musicista (pianoforte, mi pare, giusto?). Quali sono i vantaggi rispetto ad un approccio più Punk solo software, e quali sono i limiti?
Si, ho studiato pianoforte per tanti anni tra le elementari e le medie. Più avanti mi sono appassionata alla batteria, ma non avendo lo strumento a casa era un pò difficile dedicarmici per bene.
Studiare e imparare a suonare uno strumento non credo dia mai dei limiti, se uno i limiti non li ha in testa. La conoscenza delle note, il saperle leggere e saper mettere le mani su una tastiera credo possano essere i vantaggi, perchè ciò ti aiuta a sviluppare concretamente un’idea, magari più velocemente. A pensarci bene, in realtà, vedo solo vantaggi!

Ti senti più brava come Producer o come DJ?
Diciamo che mi sento “più avanti” come DJ perchè è da più anni che lo faccio, mentre con le produzioni ho iniziato due anni fa. In entrambe le cose, comunque, non si smette mai di cambiare, imparare, migliorarsi.

Come DJ pensi sia più importante la tecnica o la selezione?
Penso sia importante coinvolgere e trasmettere qualcosa, entrare in comunione di intenti col pubblico. La tecnica per me è importante, perchè per creare il flusso giusto c’è bisogno di una linea continua, come se il set fosse un respiro fatto tutto d’un fiato. E per creare questa atmosfera ovviamente la selezione giusta è tutto.

Parlaci dei tuoi gusti musicali. Ho letto che ascolti tonnellate di nuove uscite. Io, ad esempio sono una seriale, sono capace di ascoltare un disco per 5 anni di fila (continuando ad esplorare) ed essergli fedele fino al prossimo amore che lo soppianterà. Immagino che tu abbia ritmi di innamoramento più veloci, mi sbaglio? Quali sono i 5 dischi che hai ascoltato di più nel 2013?
Ho dei colpi di fulmine di continuo. Per lavoro, e interesse ovviamente, devo ascoltare tanta musica e succede spesso di trovare album o brani che rimarranno con me per molto tempo. Magari fra un promo e l’altro.

Sono comunque capace di fissarmi su una singola traccia per settimane, ascoltandola trenta volte al giorno e tormentando chi mi sta intorno.

Quest’anno ho ascoltato tanto questi dischi, non necessariamente usciti nel 2013:

• Justin Timberlake, The 20/20 Experience parte uno e due (la prima uscita a Marzo e l’altra a fine Settembre 2013).

• l’ultimo album di Four Tet, Beautiful Rewind uscito da pochissimo.

• FKA Twigs, che per ora ha fuori solo un EP dal nome EP2.

• Flume e il suo album Flume, uscito a fine 2012.

• Ella Fitzgerald, Nina Simone e Stevie Wonder sono stati gli altri ascolti sempre presenti nel mio 2013.

Immagino ti chiedano spesso delle influenze, o dei tuoi Producer preferiti, o dei DJ con cui divideresti il palco. Come avrai capito io non ne capisco nulla. Mi piacerebbe di più sapere se ti senti influenzata dalle atmosfere cinematografiche, ad esempio, e da quali in particolare.
Sento che tutto potrebbe influenzarmi, quindi anche la visione di un film, senz’altro. Non saprei quali atmosfere in particolare: so che non mi piacciono gli horror, ma esclusi questi potrei guardare qualsiasi cosa e rimanerne influenzata.

E facciamoci un po’ i porci fatti tuoi: Il fatto di essere una DJ, vita notturna e compagnia cantante, ha influito sulle tue relazioni, e come?
Ha influito, in tutti i tipi di relazione. Faccio una vita abbastanza frenetica e con orari non comuni, come puoi immaginare; il che sembra una cosa scontata visto quello di cui mi occupo, ma in realtà per molti non lo è: non tutti accettano di non sentirti per giorni o mesi perchè hai una consegna, tanti DJ set in giro, orari e coincidenze a incastro.. Magari quando trovo un momento libero per una telefonata sono le 3 di notte e non proprio tutti sono svegli :). Sto lavorando per fare in modo che influisca il meno possibile, circondandomi di persone che capiscono che questa situazione fa parte di me.

Sempre nella sezione fatti tuoi porci, parliamo di prodotti di esportazione. Milano ti ha adottata, ma hai anche avuto modo di girare abbastanza con la musica. Quale città ti ha affascinato di più, in quale speri di tornare, in quale vorresti vivere, e in quale città ti è sembrato che il rapporto tra musica e pubblico fosse il più interessante.
Una città che mi ha molto affascinato è Firenze, ho avuto esperienze incridibili sia lì che in zona qualche tempo fa e in più è stupenda, mi è piaciuto tanto camminare ore per le sue vie. Mi piacerebbe molto tornarci, come mi piacerebbe tanto tornare a Roma e Napoli (e presto succederà!). Mi trovo molto bene a Milano, ma un altro posto dove vivrei è senza dubbio Torino, la amo.
Il rapporto tra musica e pubblico è interessantissimo nella mia Isola (la Sardegna) e nella mia città (Alghero), perchè non sono tante le situazioni simili a quelle che vivo quando vado in giro: la gente, quindi, ha voglia di sentire cose nuove, di sperimentare, di frequentare feste diverse. Quindi la voglia di musica nuova è forte, è aria fresca.

No vabè, non resisto. Ti devo fare la domanda sulla stima e sull’ ispirazione. Si parla molto dei tuoi colleghi maschietti, e ne abbiamo tutte/i stima, niente da dire. Ma hai qualche femminuccia da citare, che dovremmo sentirci in dovere di esplorare?
Cito subito Gnucci, che ho avuto il piacere di conoscere bene e portare in studio con me: carattere forte, super voce, show esplosivo, sta arrivando con tante tracce nuove! Quindi assolutamente da tenere sott’occhio e da esplorare, perchè ancora non è molto conosciuta in Italia. Altra grande artista e bella persona: Ebony Bones, inglese; in arrivo il nuovo album, che ho con me perchè anche lei è una mia amica e me lo ha mandato in anteprima. I suoi live con la band sono fantastici.
Poi sto seguendo FKA Twigs, che non conosco personalmente e che anche per me è una novità assoluta.

Raccontaci i tuoi progetti per il futuro: hai in piano delle uscite per Natale, o per il 2014?
Ho tante cose previste per fine anno/2014: un EP, un remix, collaborazioni.. non vedo l’ora di tirarle fuori e vedere che succede!

Dove possiamo venire a sentirti prossimamente?
A Napoli ci sarà un bel party organizzato da VICE e Reebok per il contest Reemix, la data la conosceremo a breve, quindi: stay tuned!

Lasciaci con il consiglio per un libro, un film, o un disco.
Parto dal disco, con molta difficoltà perchè ne consiglierei un milione; resto sulle novità: Four Tet – Beautiful Rewind.

Un libro che consiglio per scoprire tutto sulla storia del Djing è Last Night a DJ saved my Life di Bill Brewster e Frank Broughton, è stato fondamentale per me e per i davvero appassionati è come una Bibbia.
Consiglio un altro libro: Please Kill Me di Legs McNeil e Gillian McCain, scritto come se fosse un documentario, dove la storia è raccontata tramite le parole dei protagonisti. Dentro ci trovate la storia del Punk, Lou Reed (R.I.P.) e Iggy Pop, i Ramones ecc. Davvero molto bello e avvincente, soprattutto se si pensa che molte di quelle vicende sono realmente accadute…

Per chi non conoscesse Elisa Bee, vi lascio con dei pezzoni. Per quel che mi riguarda lei ha vinto il mio cuore.

 

Nuovo livello..Nuovo livello…


Daniela Ionta

Prosivendola di mestiere. ama parlare, scrivere, fotografare, correre, andare ai concerti sfigati. Vive una vita perfettamente equilibrata e solipsistica nella capitale immorale d'Europa. Ha una figlia e un cane virtuale.

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