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Tuesday poison: le sculture di Clementine De Chabaneix


Non so voi ma io ho sempre amato le sculture. Sin da bambina mi piaceva sfogliare quei bei manuali di storia dell’arte che mia zia (mamma del nostro grande capo) ha tutti belli messi in fila nelle sue grandi librerie di legno assieme a libri di letteratura di cui sono sempre stata affascinata.

Amo le sculture perché sono la forma del pensiero dell’artista che le plasma, un’anima intrappolata nella materia che aspetta solo di essere scoperta, come direbbe Michelangelo. Mi piace osservare le loro forme, le linee e i colori che emana la superficie di cui sono fatti.
Una scultura, così come un dipinto o una fotografia, racconta una storia, ci parla attraverso un linguaggio silente, fatto di sguardi e sentimenti che si trasmettono con il suono del silenzio.
La mia scultura preferita è il Perseo trionfante di Antonio Canova, esposto nel cortile Belvedere dei Musei Vaticani. In quest’opera il suo ideatore ha voluto stravolgere la storia legata a questa figura mitologica, la quale è stata chiamata a uccidere una delle tre gorgoni che controllavano l’ingresso del regno dei morti. Al contrario di quanto accade nella leggenda, il Perseo di Canova guarda negli occhi Medusa e la sua bellezza lo pietrifica, lo fa diventare statua. Una statua creata dalla bellezza del pensiero del suo artista.

La scultura è al centro di questa nuova puntata di Tuesday Poison perché è di una scultrice di cui voglio parlarvi, un’artista a cui piace raccontare delle storie attraverso le sue opere, delle sculture appunto.
Sto parlando di Clementine de Chabaneix, nata nel 1972 a Neuilly sur Seine in Francia e oggi vive a Parigi dove ha un laboratorio in cui crea le sue sculture che oggi voglio presentarvi. Clementine de Chabaneix lavora su materiali come resina, ferro, legno e ceramica, ma le piace anche cimentarsi nel disegno.
Il mondo onirico e quello adolescenziale si intrecciano nelle sue opere, personaggi affascinanti, teneri e a tratti grotteschi, malinconici nei loro sguardi che nascondono storie e situazioni che si lasciano immaginare, percepire e assaporare.
Le sue creaturine si avvicinano ai personaggi di Tim Burton, alla creatività surrealista del regista americano, sempre alla ricerca di storie macabre e esseri viventi fuori dalla normalità.

Quasi dimenticavo di dirvi che presto vedrete le sue opere alla Dorothy Circus Gallery di Roma. Non fatevelo dire due volte!

 


Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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