A colpi di matita 2.0: Caterina Betti


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Rido moltissimo e adoro chi fa ridere. Mi piacciono i bambini perché passano in modo intelligente il loro tempo. Con l’illustrazione cerco anch’io di fare lo stesso.

Come hai imparato a “disegnare”?
Disegno da sempre (se ne lamentava una prof. di matematica mentre mi guardava china su un foglio – non a quadretti -) ma ho imparato veramente quando ho preso sul serio il “disegno”, e l’illustrazione in particolare.
Quando ho dovuto smettere di fare viaggi in luoghi avventurosi e affascinanti (mi sono laureata in sociologia e specializzata in cooperazione allo sviluppo), non mi restava altro che viaggiare con gli strumenti che avevo e ricrearmi luoghi mai visti con matita carta e colori. Ho frequentato un’accademia di illustrazione dove dei grandi maestri mi hanno insegnato l’arte del mestiere, anche se c’è ancora tanto da imparare…

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
E’ quell’ora agognata, introvabile, speciale, magica in cui riesco ad aprire il libro che ho tra le mani al momento e andare avanti di qualche pagina, sino a che non arriva qualcuno ad interrompermi e naturalmente arriva sempre. La mia speciale ora dura sempre meno di un’ora e non si sa mai precisamente quando è.

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Io non comincio mai a disegnare su un foglio bianco, è troppo ansiogeno. Preferisco cominciare sul mio taccuino che è parecchio stropicciato e pieno di macchie. Lo porto sempre con me ed accompagna ogni momento della mia vita che è parecchio stropicciata e piena di macchie anche lei. Così creo disegni, personaggi o situazioni da quello che vedo o dalle idee che mi vengono in momenti impensabili, tipo al supermercato o dal benzinaio.

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Prima disegno su carta facendo finta di disegnare senza uno scopo preciso, poi rimetto tutto su pc e questo mi dà la possibilità di cambiare strada un infinito numero di volte fino ad arrivare al lavoro compiuto.

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
Di che segno sei? Dei pesci, non si vede?

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Andrea Alemanno. È bravissimo ed anche molto simpatico!

Final bonus question: Tendenzialmente ho una propensione particolare per le illustrazioni per i bambini. Come ci hai detto nelle risposte, tu ti ispiri molto al loro mondo cercando un po’ di carpirlo e di farlo tuo. Che tipo di “libertà” ci si può prendere avendo un pubblico così giovane come destinatario?(anche io sono dei pesci ;) )
Frequento i bambini praticamente tutto il giorno, per cui non mi è difficile capire il loro mondo,   con loro mi sento perfettamente a mio agio  così mi viene automatico comunicare  con i codici che comprendono meglio.
Sono certa del fatto che siano molto più avanti di quello che solitamente pensano gli adulti e capacissimi di affrontare argomenti che crediamo non adatti per loro.  Inoltre apprezzano la bellezza e il gioco in modo naturale, senza filtri..
Le strade che tracciamo davanti a loro possono essere cariche di  libertà,quanto cariche di pesantezza.
Credo che l’artista in generale debba avere la capacità di inventare con una libertà tipicamente bambina e di creare bellezza attorno alle catene del vivere quotidiano.

Ringraziamo Caterina e vi invitiamo a visitare il suo blog: http://catebi.blogspot.it/


Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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