Viaggiando ci s’accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine distanze, un pulviscolo informe invade i continenti.
(Le città invisibili, Italo Calvino)
Questa puntata di Tuesday poison è dedicata a Italo Calvino, uno dei miei scrittori preferiti, e lo faccio perché dopo aver letto Le città invisibili un po’ di anni fa ho iniziato a guardare la città in cui vivo con occhi completamente diversi. Quelli di chi si sente parte di essa sin dalle prime luci dell’alba, quando il sole inizia ad illuminare strade e case, mentre si spengono i lampioni per poi riaccendersi quando cala il buio, un circuito senza fine di cui noi siamo spettatori, assistenti e artefici allo stesso tempo. Un moto circolare che mette insieme idee, emozioni e persone dentro un reticolato geometrico che cattura le nostre esistenze e le trasforma. Una continua metamorfosi è quella che attende l’individuo e lo spazio urbano, una simbiosi, una crescita parallela: non si sa più chi dei due somigli all’altro.
Mi piace parlare delle città e dei loro colori, mi piace soprattutto guardare come esse vengono rappresentate, descritte, disegnate: ogni opera d’arte che parla di una città è un sentimento che si esprime, anche senza l’ausilio delle parole. È proprio qui forse che voleva arrivare l’artista di cui vi parlo oggi, un simpatico illustratore finlandese, il quale mi ha colpito per il suo modo surreale di rappresentare alcune città e spazi urbani del mondo.
Lui si chiama Vesa Sammalisto ed è un artista di Helsinki anche se come molti illustratori talentuosi ha avviato la sua carriera a Berlino. Forse è stata proprio Berlino ad accendere la sua creatività che si riversa sulla superficie dei suoi lavori.
È un artista che ama i colori, indubbiamente, e soprattutto ama sorprendere l’occhio di chi si ferma a guardare quello che fa: impossibile cercare un ordine, un inizio da cui volgere lo sguardo. Praticamente impossibile non perdersi, confondersi tra gli infiniti dettagli che compongono le sue città, le sue piccole città che sembrano fatte di caramelle o di giocattoli.
Vesa Sammalisto non è solo un illustratore ma molto di più: si traveste da architetto mentre dà forma e sostanza alla sua immaginazione che ci fa dimenticare il grigiore di cui molto spesso sono fatte quelle degli architetti distratti di cui Calvino ne è stato testimone nei suoi scritti.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!