Come and see: Masters of Sex


Va bene, l’annata non è buona, ma può ancora migliorare. Delle decine di nuovi prodotti seriali lanciati in questa season premiere, quasi nulla è guardabile con orgoglio, ma nella disastrosa frana che ha travolto le mie speranze di un inverno comodo fatto di divano, sigarette e il volto illuminato da uno schermo affacciato sulla serie perfetta, qualcosa si è salvato. Un p’ò impolverato ma ancora buono per essere consigliato. Il qualcosa in questione è la nuova serie targata Showtime, da poco orfana della serie tv Dexter, e quindi desiderosa di caricare di aspettative e speranze la sua nuova creatura. E lo sforzo è di certo notevole, prendete due figure fondamentali per la storia della società americana come il dott. William Masters e Virginia Johnson, prendete Michael Sheen, brillante attore inglese, ricreate l’ospedale universitario di Saint Louis, parlate di vita privata all’interno delle case americane, parlate di uomini e donne, create un logo accattivante ed intrigante che grazie ad un piccolo espediente grafico mostra senza mostrare l’origine del mondo e fate che tutti ne parlino. Ci vedete un bicchiere di martini? Sbagliato. Ci vedete una donna in bikini? Sbagliato. Ci vedete solo una E rovesciata? Per voi Masters of Sex non è un consiglio ma un obbligo. Sì sex come sesso, sì ci sono scene di sesso, aspettate di arrivare in fondo all’articolo prima di buttarvici a capofitto.
http://www.youtube.com/watch?v=JqwahKjI2bg

Siamo nell’America speranzosa e piena di posti di lavoro degli anni ’50, dove una ex cantante di night club trova impiego come segretaria del più rinomato ginecologo di Saint Louis nonché massimo esperto di fertilità femminile, senza uno straccio di referenza ma soprattutto senza l’utilissimo curriculum formato europeo. Questo rinomato ginecologo, dopo aver raggiunto fama e stima decide che “la medicina della patata” (come viene delicatamente apostrofata la sua professione) non lo soddisfa più. Molti uomini a questo punto potrebbero ricordare come almeno una volta della vita hanno accarezzato l’idea di intraprendere gli studi di ginecologia. Far nascere bambini è edificante ma fino ad un certo punto, il dott. Masters è interessato ad altro, alla sessualità umana e a quello che succede non solo al nostro corpo ma anche al nostro cervello durante l’atto sessuale. Ecco allora che si avventura in bordelli interrogandosi sulla misteriosa pratica femminile della simulazione o che cerca con ogni mezzo di trovare fondi e risorse per la propria ricerca, ostacolata dalla comunità accademica che non la ritiene moralmente degna. Grazie alla sua segretaria di cui sopra affronterà le avversità del caso e rivoluzionerà il modo in cui la società vede il sesso. O meglio, come gli uomini americani vedono il sesso. Se una cosa è certa è quella dell’ ignoranza maschile travestita da competenza, da superiorità genetica, all’ interno del gioco delle parti che vede l’ uomo infallibile, eroe del nucleo famigliare e la donna sua adorante ammiratrice, madre e santa, moglie, indesiderabile e sessualmente attraente come una tavola d’acciaio. Non è un caso che quindi dietro ad un grande uomo di ampie vedute come William Masters ci sia stata una donna, capace di comprendere quel lato del cielo che all’uomo è sempre stato indecifrabile.

Sebbene Masters of sex, arrivato appena al terzo episodio, non sembri regalare nulla più che un prodotto ben confezionato, è certo che stia ripercorrendo la scia di serie televisive che trattano momenti storici recenti e altrettanto importanti della storia americana, dal proibizionismo e l’emergere di una nuova classe di uomini d’affari (sporchi) nell’ Atlantic City di Boardwalk Empire, al “mondo nuovo” dei pubblicitari newyorkesi dall’alito pesante e l’ascella importante di Mad Men che agiscono sullo sfondo degli importanti cambiamenti politici e culturali degli anni ’60. Al pubblico piace guardare quello che si è lasciato alle spalle, spesso con nostalgia per i bei tempi andati, fatti di sigarette e cene nel forno, del giornale della sera sotto il braccio e negozi che vendono solo cappelli, di gonne a vita alta, case in ordine e letti separati. Ma non è tanto l’apparenza ciò di cui sentire la mancanza, quanto la sostanza, quello che il pubblico vuole guardare è il preciso momento in cui è successo qualcosa di importante, farne parte, vivere nell’epoca in cui tutto quello che si faceva era nuovo e avere la sensazione di stare dando vita a qualcosa. Masters of sex mostra la costruzione di una sessualità nuova, pulita e al contempo sporca, artificiale e naturale, accompagnandoci per mano attraverso i primissimi passi della rivoluzione sessuale con gentilezza, l’ imbarazzo impacciato di un adolescente e la sensazione che qualcosa di straordinario stia accadendo proprio davanti ai nostri occhi.


Beatrice Lombardi

Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.

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