Domenica in strada: Sepe


 

Il 29 settembre 1964 è nata Mafalda, il personaggio dell’omonimo fumetto ideato da Joaquín Lavado,  in arte Quino, un artista argentino di origini spagnole. In Italia Mafalda venne pubblicata qualche anno dopo, nel 1968 e fu subito un successo. Mafalda non è una bambina come tutte le altre, fa delle domande serie ai suoi genitori, ai suoi lettori, quesiti a cui sembra quasi impossibile rispondere ma ironiche allo stesso tempo, pieno di sarcasmo e ingenuità. Chi non conosce l’animo ribelle di Mafalda? Le sue invettive contro i potenti della terra? Le sue lotte per la pace?
Voi pensate che io sono esattamente come lei, un po’ incazzata con il mondo, l’indifferenza infastidisce anche i miei capelli, ribelli, indisciplinati come quelli della piccola Mafalda che non vuole crescere. Lunga vita a Mafalda e lunga vita a me che devo tenervi alto il quoziente artistico della domenica.
Oggi, dopo che la scorsa domenica vi ho messo un po’ di peperoncino nel piatto, partiamo in scioltezza, vi porto a conoscere un artista bravissimo: Sepe.
Sepe è nato nel 1982 a Varsavia, città in cui ancora vive, si è diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Łódź nel 2009 ma la sua attività artistica risale al 1996 quando inizia a realizzare le sue prime opere per strada a cui oggi si aggiungono le opere su tela e le illustrazioni.
Un artista multidisciplinare, che ama l’uso del colore, equilibrato, tenue che lo porta a concepire lavori come quello realizzato con un altro artista polacco Chazme 718 (di cui vi dirò più in la) per il CityLeaks Festival a Colonia, Germania qualche giorno fa, un grande murale in cui uomini d’affari si inseguono con la loro ventiquattrore.
Al centro dei suoi lavori ci sono le persone, la gente comune, uomini, donne e bambini, famiglie, accomunati dalla stessa quotidianità che avvolge le loro storie. Teneri e un po’ impacciati, pensierosi, con mille dubbi, tanti interrogativi trasparenti. A voi cosa vi fanno venire in mente?
Buona domenica!

 


Zelda

Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.

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