Ho poche certezze nella vita, si contano sulla punta delle dita, forse sei o cinque in totale, forse poche in realtà ma magari una mano me la conservo per i prossimi anni. Non si sa mai. Tra queste certezze che non sto qui ad elencare ci sono le mie due riviste preferite, Juxtapoz e Hi-Fructose di cui vi parlo spesso perché entrambi sono state il punto di partenza di questa avventura del martedì, la mia fonte di ispirazione. Inesauribile. È anche grazie a loro se esiste Tuesday poison.
Tra i fondatori di Hi-Fructose ci sono due personaggi fantastici che vorrei presentarvi, ovvero Annie Owens e suo marito Attaboy, un tipo simpatico con cui vi intratterrò la prossima settimana. Promesso.
L’artista di questa puntata di Tuesday poison è Annie Owens appunto, nata in Alabama ma vive a Richmond in California dove da diversi anni si diverte nel realizzare disegni in bianco e nero, popolati da strane fanciulle misteriose dall’aspetto incantevole, a volte. Altre volte il loro sguardo è famelico, impenetrabile, come una foresta nera, fitta, dove capita di perdersi.
Come in un labirinto di immagini e sensazioni che si impossessano del tempo e dello spazio circostante.
Ispirandosi a Edward Goreye e Charles Addams, conosciuti per il loro stile illustrativo macabro, e aggiungendo ad essi i primi lavori di Tim Burton di cui abbiamo parlato lo scorso martedì, Annie Owens riesce a creare dei stupendi capolavori dove tutte le presenze animate e non in essi contenuti sembrano trasformate, deformate da quel suo tratto dark, quel surrealismo che lascia spazio all’immaginazione che prende il sopravvento mentre tutto intorno comincia a perdere colore e diventa specchio riflesso della sua espressione.
Piacerà anche al nostro grande capo, ne sono sicura.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!