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Disegno da quando sono alto così, tutto e ovunque. Biciclette, grandi cetacei, uccelli migratori e un sacco di altre cose. Ah, mi chiamo rik
Come hai imparato a “disegnare”?
Pensando che ogni cosa che avrei visto, l’avrei potuta fare mia semplicemente disegnandola.
Così ho cominciato a riempire fogli riciclati, tovaglioli, bordi dei libri di scuola…
Poi ti accorgi che molta gente lo fa, e lo faceva anche in passato, così ti innamori di svariati artisti che hanno disegnato e raccontato quello che avevano intorno alla loro maniera, coi loro occhi. Poi cominci a disegnare te stesso.
Tutto il resto sono una marea di fogli e taccuini e metri e metri di matita.
24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Mi duole dirlo poichè adoro dormire, ma è tra l’1 e le 2 di notte.
In quel lasso di tempo, senza volerlo, creo le cose che mi danno più soddisfazione.
Forse è una zona di confine dove i pensieri razionali del giorno lasciano spazio a quelli irrazionali della notte. In quell’ora forse c’è una sorta di cambio della guardia dove i pensieri si parlano!
Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Molte volte arriva da un dettaglio, una frase, una foto, qualche cosa che ho visto durante la giornata che mi ha acceso la voglia di rifarlo. Poi il soggetto sul foglio prende vita e innesca altre situazioni, immagini, collegamenti. Ricordo una volta di essere partito da una balena e di essere arrivato alla nascita delle ali sulla schiena di una ragazza.
Tecnicamente invece di solito parto dalla testa, poi il corpo, gli arti, mani e piedi (anche di oggetti che normalmente non hanno mani e piedi!) e poi tutto il resto.
Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Non ho una regola, possono nascere sul taccuino e finire li, o passare a miglior vita su una tela.
Se nascono a computer solitamente diventano una serie per via della velocità di realizzazione e di modifica del file.
Difficilmente mi capita di passare un disegno nato su carta a computer, o un disegno fatto a computer stamparlo e lavorarci poi a mano.
I due mondi si sfiorano ma non si invadono :)
Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
-Answer to life the universe and everything?
-…42
(cit.)
Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Domanda che apprezzo sempre e al quale ormai rispondere con un solo nome è sempre molto difficile. Posso dare 3 nomi?
Una è Gloria Pizzilli con cui ogni tanto mi capita di collaborare, mano sopraffina e uso della graffite come fossero nuvole, un altro illustratore in cui mi perdo nel guardare le sue chine sopraffine è Matteo Berton, toscano e giovanissimo, infine ti dico Ale Giorgini, sta veramente spaccando!
Final bonus question: Se dovessi scomporre i tuoi disegni, potrei ricavarne forme semplici, pure…delle vere e proprie geometrie (triangoli, trapezi, rettangoli, rombi…),in un linguaggio che mi ricorda vagamente il cubismo.
Come e quando è nato questo tuo tipo di linguaggio?
E’ nato da due cose:
Quando ho smesso di cercare assiduamente uno stile e ho cominciato a disegnare come la mano voleva. Senza pensarci troppo con la libertà di quando fai uno schizzo mentre parli al telefono. Quello è l’inconscio grafico. Il tuo vero io!
Secondo, quando ho fatto emergere le mie passioni per Picasso, Matisse, Feininger, e molti altri di cui negli anni dell’accademia mi ero artisticamente innamorato.
Ringraziamo Riccardo e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.riccardoguasco.com/
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...