Quando si parla del futuro e nello specifico del mio futuro, mi sento sempre sovrastare da una nuvola di imbarazzo provocata dal fatto che non so ancora che diavolo fare della mia vita.
E i pranzi/cene con i parenti infidi e troppo curiosi che domandano “Ma cosa fai ora nella vita?”, mi gettano in un limbo di autostima-zero da cui è difficile uscire.
Continuo a barcamenarmi tra un’infinità di cose che mi entusiasmano tutte in egual modo, senza avere la sicurezza di poter scegliere e di poter dire: “da grande farò il falegname”.
Ecco si il falegname. Essere sicuri di voler fare qualcosa. Desiderare ardentemente di diventare ingegnere, pittore, architetto, muratore, pescatore, agricoltore, cuoco, cacciatore di farfalle, lanciatore di coriandoli, suonatore di tamburi…
In una indefinita ma non molto lontana fase caotica della mia vita, nonostante non ne abbia mai avuto le capacità (ma neanche l’estro e la creatività), c’è stato un momento, in cui ho fortemente pensato di voler fare il fotografo (come molti in questo periodo d’altro canto).
Ipotesi accantonata poco dopo, quando mi sono reso conto che fare il fotografo implica anche (e sopratutto) dedicarsi all’attività del fotografo di matrimoni.
Ora, chiariamo il concetto: con tutto il rispetto per la categoria, ho visto cose (che voi umani…) (e per decenza non faccio nomi) che mi hanno fatto fortemente desistere dall’intrapendere questo tipo di carriera, gettandomi in uno sconforto e una tristezza senza precedenti per la bassezza stilistica e per la noia dei servizi fotografici in questione.
Finchè, non ho scoperto il collettivo di cui vi sto per parlare, che mi ha letteralmente aperto il cuore, gli occhi e anche il cervello.
Say Yep vuol dire sì, vuol dire lo voglio, lo voglio per sempre. Ma non è un sì fatto di rose rosse e violini sullo sfondo. E’ il sì delle margherite, il sì senza anelli (vabbè se ci sono è meglio) il sì, ti amo davvero e ti giuro che la bis cugina non la invito.
Say Yep è sì, facciamolo! Facciamo una rivista dedicata ai matrimoni che piacciono a noi, quelli dove la sposa non ha il frangettone incartapecorito con la lacca, dove non si vedono menù scritti con wordart e non si balla i migliori anni della nostra vita.
Say Yep è un magazine online ideato da Giuli&Giordi, Ila Malù, Trendinozze, CutAndPaste-Lab e La Cynique Romantique, realtà che si occupano rispettivamente di fotografia, wedding & Event design, Wedding e Party planning e di scrittura creativa, che un giorno si sono ritrovati a condividere su una board di pinterest le ispirazioni per l’organizzazione dei loro eventi o per gli scatti di un matrimonio.
E allora Pinterest comincia a star stretto, e l’esigenza di creare qualcosa di proprio e ancor più personale si fa spazio prepotentemente sotto la spinta di chi è stufo delle solite cerimonie.
Insieme ci hanno messo anima e cuore per dare un’impronta diversa ai matrimoni fatti di bomboniere tutte uguali, pettinature omologate, spose principesse dell’800′ e stereotipi noiosissimi. Say Yep, anche se alla sua prima uscita, dimostra già un’identita propria, mai banale, energica e finalmente DIVERSA.
Dentro ci trovate un po’ di tutto, dall’ispirazione fotografica a quella per il trucco, passando il tableau, le bomboniere, le foto ricordo con gli amici e molto molto molto altro.
A noi quest’idea è piaciuta da morire e volevamo condivderla con voi.
E io ho imparato che c’è sempre un altro modo di vedere le cose. Chissà che “da grande” (fino a quando si rientra nell’età dei “piccoli?” ) non riesca a fare davvero il fotografo. Perchè fare i matrimoni così è anche divertente.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.