Ciao Mael, abbiamo la stessa età, e devo ammettere che le tue foto mi commuovono perché mi ci riconosco (come donna, essere umano e fotografa). Ci racconteresti qualcosa per presentarti?
Hi Mael, we are the same age, and I have to admit your photos move me as I can recognize myself (as girl, human and photographer) in them. Could you tell us something to introduce yourself?
Sono una giovane studentessa divisa tra l’ amore per le parole e l’ amore per l’ arte, sempre con un libro sotto braccio, e la testa piena di cadaveri – ovvero i miei fantasmi: ossessioni che mi abitano e che cerco di tradurre in immagini, in una sorta di esorcismo. Credo che la letteratura abbia molta influenza sul mio lavoro, la maggior parte delle volte c’è questa tentazione narrativa nelle mie foto. Sono autodidatta; pensate che è come modella, per gioco, che mi sono avvicinata alla fotografia. Poi ho coltivato il mio sguardo da dietro la macchina, immortalando qualsiasi cosa attirasse la mia attenzione: i capelli ricci e rossi di una sconosciuta, il riflesso in una pozzanghera, ossa sporgenti sotto la pelle, e tanti, tanti lampioni … finché gradualmente, lentamente, ho visto sorgere un mondo in cui mi potessi riconoscere. Un mondo dietro alla superficie, e nella parte nascosta dello specchio. Fino a quando mi ricordo, ho sempre adorato imbarazzare le persone, stuzzicare la loro curiosità, spingerli verso una strada o verso un’ altra, a volte in un modo quasi morboso. Questo non deriva, credo, da un bisogno di attenzione (sono una persona solitaria e riservata), ma più da un forte desiderio di rompere la vita quotidiana, gli accordi, le apparenze. Sono qualcuno a cui, nonostante un’ apparenza saggia, piace uscire dagli schemi.
I am a young student divided between the love of words and the love of art, with always a book under my arm, and a head full of corpses – what I use to call my ghosts: obsessions that are inexplicably haunting me and that I attempt to translate into images, in a sort of exorcism. I think that literature has a notable influence on my work, there is most of the time this temptation of narrative in my photos. I am a self-taught photographer, though it is as a model, for fun, that I started photography. Then I raised my gaze from behind the camera, immortalizing everything that catches my attention: the curly red hair of a stranger, a reflection in a puddle, protruding bones under the skin, and many many streetlights … until gradually, slowly, a world in which I could recognize myself dawns. A world beneath the surface, and from the back of the mirror. As far as I can remember, I’ve always loved to heckle people, arouse their curiosity, move them in a way or another, sometimes in a very morbid manner. This does not come, I think, from any need of recognition (I’m a quite solitary and reserved person), but more from a strong desire of breaking the day-after-day life, the agreed, the appearances. I am someone who, under a very wise outside, like to go out of the box.
Credo che ciò che rende unico il tuo lavoro sia il modo in cui combini cose belle e cose disgustose. Sembra una specie di miscuglio di amore e paura, calma e agitazione; questo contrasto è così forte anche nel tuo carattere personale? Come vedi la vita?
I think that what makes your photographic work unique is the way you combine beautiful things and disgusting things. It seems a kind of match between love and fear, calmness and agitation; is that contrast so strong even in your personal character? How do you see life?
A questo punto, ci sono due cosec he possono aiutare a capire il mio lavoro: “Dolce note”, un racconto breve di Dino Buzzati, ed il fatto di sapere che una pianta di rose che fiorisce soffre di continuo. Il mio Vlad mi ha raccontato una volta che il mio amore per questo genere di cose, dove se una cosa è bella è anche malata, mi definisce. Questo è ciò che lui chiama in modo simpatico la mia ambiguità. Preferisco questa parola alla parola contrasto. Credo che le cose, come anche la natura umana, abbiano molte caratteristiche che dipendono dal punto di vista di ciascuno e di tutti. Io sono effettivamente in grado di trovare bella una cosa disgustosa e di trovare disgustosa una cosa bella. Non so perché.
At this point, there are two things that I think can help to understand my work: “Dolce notte”, a short story by Dino Buzzati, and the fact of knowing that a rose tree that blooms is currently suffering. My Vlad told me once that my love for that kind of things “where when it is beautiful means that it is sick”, defines me. This is what he nicely calls my ambiguity. I prefer that word to the word contrast. I think things, like human beings, take several characteristics that depend of the point of view of each and every. I’m actually able to find a disgusting thing beautiful, and a beautiful thing disgusting. I do not know why.
Sono particolarmente colpita da quanto spesso fotografi il sangue. Ha un significato particolare per te?
I’m particularly stunned by how often you photography blood. Has it a particular meaning for you?
La semplice vista del sangue basta per rendermi debole.
The simple sight of blood is enough to make me faint.
La maggior parte delle volte questo sangue viene dal ciclo mestruale. Come percepisci la condizione femminile? Quali credi siano la cosa migliore e peggiore di essere una donna?
The most of the times this blood comes from girl’s menstrual cycle. How do you perceive the feminine condition? Which is the best and which the worst thing of being a woman?
Eccoci: parlo solo di un tipo particolare di sangue, quello del ciclo mestruale. Quello della donna. Quando ho iniziato a sanguinare, abbastanza tardi, è stata immediatamente una cosa violenta. Mi ci è voluto molto tempo per accettare che non è una grande parte della mia eredità come donna – e credo in qualche modo di non averlo accettato del tutto. Mi veniva da lottare con il concetto di femminilità, reprimerla, non lasciare spazio alla donna che avrei dovuto diventare, principalmente per colpa del ciclo mestruale. Senza essere particolarmente maschiaccio, giocavo con alcuni avatar maschili (il mio nome, per esempio, si scrive come quello di un ragazzo, e la sua versione femminile è Maelle). E’ da quando sto con Vlad che ho accettato davvero la mia condizione e questo corpo di donna, anche se a volte credo sia molto difficile da sopportare. Quando sei una donna, ognuno implicitamente crede che il tuo destino sia scritto, ognuno parla o pensa a nome tuo – un giorno sarai madre e nel frattempo è il tuo corpo che si esibisce liberamente ed eccessivamente, mentre ti ripetono che è colpa tua. Essere donna vuol dire essere al corrente che la maggior parte delle volte vieni considerata come un oggetto di desiderio sessuale, e che il tuo corpo non ti appartiene mai veramente. Per tornare alle mestruazioni, qualcosa in me si ribella al sangue mestruale, alla sua abbondanza, alla sua ricorrenza, al suo significato, nonostante ne faccia costantemente una fonte di ispirazione. Provo piacere in una sorta di disgusto vagamente confortante. Tutte queste cose sono molto ironiche, e quello che provo rispetto ad esse si contraddice da un giorno all’ altro. E’ qui che la fotografia ha un ruolo terapeutico, che mi permette di approcciare il brutto ed il bello, lo sporco, il violento, e mi permette di guarire dalle paure e dal dolore.
Here we are: I am only talking about one particular type of blood, the one of the menstrual cycle. The one of women. When I started to bleed, quite late, it was immediately a violent thing. It took a long time for me to accept that this is not much that my heritage as a woman – and I think that somehow I do not accept it at all. I used to struggle with the concept of femininity, closed it, not leaving any little room to exist to this woman that I had to be, mainly because of the menstrual cycle. Without being specifically a tomboy, I played with some male avatars (my name, for example, spells like the one of a boy, and his female version is Maëlle). This is since I’m with Vlad that I’ve truly accepted my condition, and accepted this woman’s body, even if sometimes I still find it very hard to bear. When you are a woman, everyone implicitly assumes that your destiny is mapped out, everyone speaks or thinks on your behalf – one day you’ll be a mother, and in the meantime it is your body that is freely and excessively exhibited, while they are repeating yourself that it’s your own fault. Being a woman, is being aware that most of the time, you are considered as an object of sexual desire, and that your body never really belongs to you. To return to menses, something in me is deeply rebelled against the menstrual blood, its abundance, its recurrence, its meaning, though I draw from it a constant source of inspiration. I am well pleased in a sort of vaguely comforting disgust. All these things are very ironic, and my feelings about it contradict themselves one day to another. This is where photography have a therapeutic role, allowing me to approach the ugly and the beautiful, the dirty, the violent, and healing me from some fears and pains.
Nessuno si è mai lamentato della forza delle tue foto? Cosa ne pensano i tuoi genitori?
Did someone ever complain about the strength of your photos? What do your parents think about them?
Mentirei se dicessi che le mie foto non hanno dato fastidio a nessuno. A volte ho ricevuto reazioni molto aggressive da parte di uomini. Una volta una donna mi ha detto che le trovava offensive, umilianti – il che mi ha resa triste, perché sto lavorando appunto per fare sì che la realtà che le mie foto descrivono un giorno arrivi a non essere umiliante. Per esempio, c’è un taboo talmente forte attorno alle donne e al loro ciclo, che le forza a sentirsi sporche quando sanguinano. Vorrei mostrare loro che sono belle. Le donne che sanguinano sono belle. Fortunatamente, la confidenza dei miei modelli, senza fare caso al genere, mi conferma in quello che sto facendo. Per quanto riguarda i miei genitori, anche se non capiscono pienamente, mi supportano nonostante la loro preoccupazione per queste “cose artistiche”.
I would be lying if I said that my pictures did not bother some people. I have sometimes received very aggressive reactions from men. Once, a woman told me that she finds them offensive, humiliating – which made me sad, because I am actually trying to work just for that one day, the reality that my photos depict would be no longer humiliating. For example, there is such a real taboo around women and their period, that forces them to feel dirty when they bleed. I want to show them that they are beautiful. Women who bleed are beautiful. Fortunately, the confidence of my models, regardless of their gender, confirms me in what I am doing. About my parents, even if they do not fully understand, they support me despite their concern for these “artist’s stuffs”.
Qual’è la tua paura peggiore?
Which is your worst fear?
Che domanda difficile! È abbastanza difficile dare la priorità. Tra le altre: ho paura dei corpi decapitati, le membra staccate – appunto per questo ho una paura irrazionale del cavaliere senza testa di Sleepy Hollows. Come ho detto prima non posso sopportare la vista del sangue. La nascita dei bambini mi terrorizza. Mi spaventa l’ esistenza della violenza e della crudeltà umana, e l’ idea che un giorno mi possano fare del male. Ho paura di venire abbandonata da quelli che amo. Non riesco a stare sola quando c’è il temporale. Mi sale l’ ansia quando non ho nulla da leggere, mi sento come intrappolata nella realtà. E certo, non ho una simpatia particolare verso i ragni.
What a difficult question! It is rather hard to prioritize. Among others: I’m afraid of decapitated bodies, severed limbs – in this regard, I have a totally irrational fear of the Headless Horseman of Sleepy Hollow. As I have mentioned before, I can not stand the sight of blood. The childbirth terrifies me. I’m afraid of the extent of human violence and cruelty, and of being one day hurted by it. I am afraid of being left by the ones I love. I can not be alone when there is storm. I am anxious when I have nothing to read, I feel like trapped in reality. And of course, I have no particular affection for spiders!
Ora qualcosa di positivo; raccontaci della persona e del posto che ami di più al mondo.
Now something positive; tell us about a person and a place on hearth you love.
Il mio Vlad, Lui è il mio primo amante, e mio protettore e salvatore allo stesso tempo. La sua sola presenza mi calma, talmente tanto che mi è difficile addormentarmi da sola. E’ l’ unico ragazzo di cui abbia mai amato l’ odore. Siamo due persone molto diverse per tanti aspetti – è un futuro ingegnere con uno spirito scientifico, casinista, solare e socievole. Ma ci completiamo a vicenda completamente. E’ spaventato dai fenomeni irrazionali come io lo sono da quelli razionali. E’ l’ ancora che mi serve, il vento di gioia e vita che mi serve. E’ capace di farmi ridere, mi riscalda. Sa raggiungere una sensibilità speciale, e la sua vera natura è nobile.
Come posto sulla terra che amo, è un posto che ho perso molto tempo fa e non posso farci nulla se non dispiacermene: la casa della mia nonna, la mia casa dell’ infanzia, circondata da boschi ed erba alta che non esistono più.
My Vlad. He is my first lover, and my protector and savior at the same time. His only presence calms me, so much that I find it hard to fall asleep alone. He is the only boy I ever loved the smell. We are two very different people in many ways – he is a future engineer with a scientific spirit, roisterer, shiny and sociable. But we totally complement each other. He is afraid of irrational phenomenas, and for my part I’m afraid of rational ones. He is the anchor that I need, the wind of joy and life that I need. He is able to make me laugh, he warms me. He cans provide a special delicacy, and his true nature is noble.
As for the place on earth I love, it is a place that I’ve lost a long time ago and can’t help but regret: the house of my grandmother, my childhood house, surrounded by fields and tall grasses that do not exist anymore.
Invito tutti i curiosi a soffermarsi sul tumblr di Mael: http://maelbaussand.tumblr.com/
E grazie a lei per le riflessioni che ci ha dedicato.