A quindici anni pensavo spesso a cosa avrei fatto a vent’anni, me ne stavo lì, tra i banchi di un liceo, e mi chiedevo che ne sarebbe stato di me, dei volti che mi giravano intorno, senza sapere che poi, quando vent’anni li avrei visti davanti a uno specchio, avrei scoperto che in realtà non era cambiato poi così tanto.
E ora, proprio come tempo fa, mi chiedo cosa sarà di me tra dieci anni e la verità è che non lo so, la verità è che davanti a me vedo lo stesso immenso punto interrogativo che vedevo quando è suonata la campanella del mio ultimo giorno di scuola; la verità è che mi vedo sempre uguale, che forse nessuno cambia mai davvero o che forse si cambia così tanto da non risconoscersi nemmeno più.
E allora non lo so che cosa sono diventata, non lo so se sono una persona buona o una cattiva, non lo so se per chi amo ci sono stata quando era il momento o se c’ero troppo quando invece non serviva a niente; non lo so se sono diventata come volevo o come speravo, ma so che di certo ho fatto del mio meglio.
E soprattutto so che arriva un momento nella vita in cui tutto prende senso, forma, un momento in cui improvvisamente ci si accorge di essere diventati grandi, anche se di crescere non si smette mai; un momento in cui sei pronto persino ad impegnarti, a promettere, quando dentro senti un calore, come la pace dopo una lunga guerra, come l’arcobaleno dopo il temporale.
E capisci che tutta la vita passata, tutti i sorrisi e le delusioni e le cose belle e quelle brutte, ti hanno portato a quel momento lì, il tuo momento.
Che può essere un giorno, un viaggio, un sogno che si avvera.
O una persona. Come è successo a me.
Che arriva e ti mostra che da qualche parte nel mondo c’è casa tua, basta sapere aspettare; che amare non è il cuore che batte o le farfalle nello stomaco, no, amare è la testa, la ragione, le mani, le gambe e poi anche il cuore, amare è aiutare qualcuno a realizzare i proprio sogni con molta più forza di quella che ci metteresti per i tuoi; è come volare.
Si sta bene da soli finchè non si incontra la persona giusta.
Poi, da soli, non ci si vuole stare più, nemmeno per un secondo.
Alice Innocenti
Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".