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Parole che non sono innocue: piccoli numeri

Parole che non sono innocue: piccoli numeri


La vita, più che altro, è una questione di fortuna.
E così anche per le persone che incontriamo, soprattutto per le persone che incontriamo.
E così capita di trovare lungo la strada tante di quelle facce inutili e indifferenti che riescono a creare solo un bel contorno, un quadretto così perfetto che si vede lontano un miglio quanto è finto.
E poi, tra tanta marea umana, tra tanta gente che passa e se ne va, che non lascia niente se non qualche scomodo sassolino nella scarpa, se sei davvero fortunato, la vita ti nasconde dietro l’angolo le persone cubiche, quelle su cui puoi sempre contare, come dei grandi materassi che sei sicuro che non si scanserebbero, se dovessi mai cadere.
Una volta un amico mi ha scritto che non conta quanti ti facciano gli auguri il giorno del tuo compleanno, conta che a farteli siano quelle quattro, cinque persone senza la quali la nostra vita non sarebbe la stessa, e non perchè è così che si dice, ma perchè non importa circondarsi del mondo intero quando il mondo ce l’abbiamo già.
E possono essere dieci mani, o una sola.
Perchè non ho mai creduto molto a chi si circonda di mille persone, a chi ostenta amicizie che sono solo di facciata, a chi ama tanto e spesso.
Credo piuttosto ai giuramenti, alle promesse, a scegliere pochi volti e continuare a farlo ogni mattina, continuare a sceglierli ogni giorno, con costanza e pazienza.
Credo ai piccoli numeri, gli unici che, alla fine, si riveleranno grandi davvero.

 

Sono rarissimi gli incontri che davvero, come si dice, lasciano il segno.
Parlo di un segno indelebile, più una cicatrice o anche un’ amputazione che un sistema di ricordi.
La maggior parte delle persone che incontriamo, è triste dirlo, non determina in noi nessuna reazione profonda, meno che mai un cambiamento anche minimo. Saremmo perfettamente gli stessi senza averle mai conosciute.
Ma questa deprimente regola non fa che rendere l’eccezione più pericolosa.
Ci sono per sempre degli individui che svolgono nella vita dei loro simili un ruolo che non saprei definire meglio che catastrofico.

Qualcosa di scritto


Alice Innocenti

Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".

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