Vi ho raccontato qualche numero fa di cosa mi piaceva fare da bambina nei pomeriggi piovosi di primavera, quando il sole si divertiva a giocare a nascondino con le nuvole e io già pensavo all’arrivo dell’estate quando il profumo dei ciclamini era solo un ricordo. Di questo vi ho già raccontato. Non ho intenzione di trasformare questa nostra rubrica del martedì in un’autobiografia noiosa e malinconica ma quando sono da sola con i ricordi non posso fare altro che trasmetterli a chi mi gira intorno, proprio come voi. I miei ricordi sono sempre legati alla natura, sono cresciuta in montagna, tra foglie di quercia, mandorli in fiore e soprattutto mi divertiva girovagare nel bosco, il posto in cui la natura prende colore e emette suoni nel silenzio della notte. Ecco, il bosco è parte della mia esistenza, proprio come l’ambiente urbano, ma il bosco più di qualsiasi altro luogo è mistero, animali che si muovono tra gli alberi giganteschi tra cui si vede la luna, in alto, nella sua solenne lontananza che ci fa sembrare tutto così indecifrabile; immergersi in un bosco vuol dire ascoltare la terra respirare, sentire l’odore forte della corteccia degli alberi che pian piano diventa sempre più spessa e immaginare storie da raccontare.
Andy Kehoe è uno a cui piace raccontare con i colori, senza parole, solo forme e colori. L’artista di questo martedì è nato nel 1978 a Pittsburgh dove ancora vive (anche se la sua storia non è così semplice stando ai racconti che fa sul suo sito e di cui vi consiglio la lettura), è un illustratore molto famoso negli Stati Uniti, ha ottenuto il BFA Parsons School of Design di New York e attualmente c’è una sua mostra in corso alla Jonathan LeVine Gallery di New York dal titolo Luminous Reverie che tutti i fortunati che si trovano in città potranno visitare fino al 13 Giugno.
Nei suoi lavori il bosco è un ambiente abitato da strane creature, degli esseri mitologici di dimensioni straordinarie, innocue ma curiose, vagano in cerca di un incontro, un possibile contatto con un’altra esistenza, mentre la natura intorno si esprime nella sua totale danza armoniosa di colori e parvenze sublimi. I colori sono un aspetto fondamentale nella sua tecnica pittorica che si esprime attraverso un gioco tridimensionale ottenuto lavorando su multipli strati di resina che conferiscono alle sue opere l’effetto fantastico di luce ed ombra. Soffermandosi davanti ai suoi lavori ci sembrerà quasi di poterci immergere in essi, lasciarsi trasportare dall’intensità cromatica che avvolge i protagonisti dei suoi racconti, i quali ci invitano a pensare al mondo surreale che c’è dentro ogni nostro sogno. Così come in un bosco.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!