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A colpi di matita 2.0: Anna Mattiuzzo

A colpi di matita 2.0: Anna Mattiuzzo


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Mi chiamo Anna Mattiuzzo e divido la mia vita tra illustrazione ed insegnamento. Lunatica, sognatrice, un po’ ombrosa; amo il gelato e il cinema.

Come hai imparato a “disegnare”?
In realtà non ho imparato a disegnare, perchè mi sembra di averlo sempre fatto. Credo di essere nata con le matite colorate già in mano! A parte gli scherzi, credo di aver più che altro trovato il modo migliore per esprimermi e di aver affinato la mia tecnica frequentando i corsi di illustrazione presso la Scuola di Sarmede. A Sarmede ho capito quello che volevo fare e quindi mi sono concentrata ed impegnata per carpire gli elementi che mi interessavano e farli miei per personalizzarli nel mio stile di illustrazione.

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
La mia ora da illustratrice sono le prime ore del mattino, le sette o le otto. Le ore in cui il mondo, per quanto mi riguarda, è ancora silenzioso, i momenti in cui, ancora con la mia tazzona di caffè in mano, mi siedo al tavolo di disegno ed inizio a far scattare gli ingranaggi della mia fantasia.
In queste ore, i raggi del sole entrano dalla finestra ed illuminano l’ambiente, diffondendo una bellissima atmosfera.

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
La prima cosa che faccio quando ho tra le mani un foglio bianco è sporcarlo: partire da una superficie ricca, interessante ed un po’ confusa mi aiuta a sentirmi più sicura e tranquilla nei movimenti. Il mio processo creativo, però, inizia sempre con una fase di riflessione e ricerca che porta poi al bozzetto preparatorio della tavola che andrò a realizzare. Affronto questi momenti con massima precisione ed attenzione, perchè da essi dipende poi il lavoro successivo.
Quando inizio a dipingere, invece, mi muovo sul foglio con molta libertà, sporcando, facendo prove e tentativi, senza limiti, per esplorare tutte le possibilità che quel disegno mi può offrire.
Lascio che sia lui a parlare e a guidarmi verso il risultato… Questo non significa che il mio modo di illustrare sia veloce ed immediato. Anzi! Proprio per questi continui esperimenti e per la tecnica che uso ogni tavola richiede sempre molto tempo e molta cura.
In questo lungo processo non può mai mancare la musica: è la mia indispensabile compagna di viaggio!

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Parto sempre dal cartaceo per ora. Lavoro in modo tradizionale ed eventualmente poi ritocco alcune cose a PC.
Sono molto attaccata al colore “fisico” in tubetto, alle setole del pennello, mi piace toccare quello che dipingo.
Devo dire che, tuttavia, amo molto anche l’illustrazione digitale: ho tantissime amiche illustratrici che lavorano solo con questa tecnica e i loro lavori sono meravigliosi. Con il digitale oggi si possono ottenere davvero delle cose incredibili e mi riprometto ogni giorno di dedicare un po’ del mio tempo ad imparare qualcosa anche in questo campo. Credo che un illustratore sia più completo se padroneggia entrambe le metodologie.
Prima o poi mi ci dedicherò! Promesso!

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
Tra tante strade, perchè proprio l’illustrazione?
Ho sempre amato l’arte in ogni sua forma e ho sempre bazzicato in questo campo con varie esperienze ed esperimenti, poi, ad un certo punto, l’illustrazione ha deciso di chiamarmi. Non so bene perchè ma mi sono ritrovata, per una serie di coincidenze, a conoscere a fondo questo mondo e, come accade spesso con luoghi o cose che scopriamo di amare senza capirne il motivo, così è stato per me anche l’illustrazione. Ho capito subito che era una cosa che volevo fare, che mi piaceva tantissimo e che desideravo conoscere sempre di più.
Poi le cose sono andate avanti, ho iniziato da sola, poi Sarmede, poi altri incontri, poi i concorsi, poi il libro in uscita… e via. Spero che sia solo l’inizio di una grande e lunga avventura!

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Conosco davvero tantissimi giovani illustratori di talento e citarne solo uno sarebbe un delitto… Vi consiglio di tenere d’occhio Noemi Gambini, Morena Forza, Alessandra Fusi, Laura Iorio, Katya Longhi, Massimiliano Di Lauro, Francesco Zito, Alfredo Vullo… e la mia lista potrebbe proseguire. Sono tutti ottimi artisti che stimo ed ammiro davvero tanto!

Final bonus question: I protagonisti delle tue illustrazioni sembrano essere sempre in movimento, i loro capelli sono sempre sospesi e sembra di percercepire un vento che li accarezza e li accompagna.
Che donna sei tu? Qual è la tua firma nelle illustrazioni?
Sei una trasportatrice, come il vento che mi sembra di percepire o ami essere trasportata ?
Non è facile rispondere… è vero, nelle mie illustrazioni il vento è quasi sempre presente. Un po’ perchè è un elemento che amo e che conosco (vivo in Friuli e qui la bora quando soffia, soffia!) ed un po’ perchè amo immaginare i miei personaggi mentre si fanno accarezzare e mentre vengono scompigliati e stravolti dalla loro immobilità. I miei personaggi vengono toccati e sfiorati ma molto spesso permangono nella loro staticità e, nonostante il vento, restano fermi forse a viaggiare nei loro pensieri.
Credo di potermi definire nello stesso modo. E forse la firma individuabile nelle mie illustrazioni è questa “pensierosità” (se mi è concesso il neologismo) che sfocia spesso in un’aura di malinconia e tristezza. Mi definisco una persona “ombrosa”, come ho detto prima, ed in effetti è così: sono un po’ cupa! inutile negarlo! Penso che questo sia quello che distingue le mie illustrazioni, che anche nelle scene di allegria restano un po’ attaccate alla tristezza, come se restassero impigliate in un ramo e non riuscissero a farsi prendere completamente dal vento. Ma questo è ciò che le rende mie e quindi è giusto che siano così! ;D

Ringraziamo Anna per la sua disponibilità e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://annamattiuzzo.blogspot.it/


Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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