Domenica in strada: El Mac


Miei piccoli nerd che sapete tutto ma proprio tutto di galassie e pianeti aprite bene gli occhi perché tra le tante notizie che ho letto sui quotidiani ne ho una interessante che fa per voi. Sembra infatti che il 31 maggio, proprio di quest’anno, un asteroide che gli scienziati chiamano 1998 QE2, sfiorerà il nostro pianeta. Sì, proprio così, una roccia gigante, immensa, dal diametro di 1,4 chilometri ci farà la barba, come si dice a Roma, ovvero si avvicinerà così tanto che tutti gli appassionati di astronomia e i maniaci di grandezza la potranno osservare con un telescopio radar.
Sempre secondo gli scienziati, questa roccia sarà accompagnata da una massa nebulosa di provenienza ignota che le conferirà una forma del tutto convenzionale: magari somiglierà ad una patata o ad un animale. Staremo a vedere. O forse no.
Intanto che l’asteroide si avvicina oggi vi porto a conoscere uno street artist che mi piace davvero tanto, tantissimo, un ragazzo di Los Angeles che dagli anni ’90 non ha mai smesso di avere questo vizio di creare meravigliose creature sui muri, esibendosi legalmente e illegalmente negli Stati Uniti ma anche in Europa, persino in Italia. Forse qualcuno di voi seguaci della mia rubrica sa dove ha lavorato nel nostro paese questo genio dal nome El Mac?
Leggo dal suo sito che è cresciuto masticando arte, quella di Caravaggio e Klimt per esempio e a questa ha mischiato anche un po’ di cultura messicana, quella che gli gira intorno e che rende Los Angeles una delle città più attraenti dal punto di vista multiculturale. Questa simbiosi di arte e cultura El Mac la esprime attraverso i suoi disegni, dei grandi murali realizzati servendosi di una tecnica che crea linee di contorno molto affini a delle increspature, le quali creano un impatto scenico formidabile. I suoi lavori immensi e maestosi sono dei ritratti di uomini, donne e bambini presi nei loro gesti quotidiani, molti di essi sono dei veri e propri capolavori colorati che ritraggono in particolare soggetti e identità Chicano avvolti in un turbine di colore che mette maggiormente in risalto la loro sorprendente bellezza e sensualità che lascia senza parole.
Buona domenica, soprattutto alla mia amica Maria a cui dedico questo pezzo.


Zelda

Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.

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