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Parole che non sono innocue: Ciao Miss…

Parole che non sono innocue: Ciao Miss…


Ciao Miss..
Una volta mi hai scritto:

“Sapevo che saresti stato capace di dirmi esattamente la cosa giusta. Non quella che voglio sentirmi dire, ma quella giusta davvero. Sei una delle persone che che più ho stimato e stimo. Ti dico, e credimi che TI VOGLIO BENE, anche se lo faccio in silenzio e se forse non te l’ho dimostrato mai. Perchè io, in quelle parole smezzate e in quei consigli, c’ho sempre messo l’anima. Mi piacerebbe parlarti a voce, per spiegarti il mio comportamento che so essere forse ingiustificato”
V. 29/05/2007

Le parole immature, l’ho sempre detto, volano al vento come fogli di carta provati da una tremenda tempesta.
Non ho mai creduto ai TI VOGLIO BENE.
Eppure per un attimo ho creduto a noi e al nostro rapporto. Ho creduto a quelle parole smezzate, a quelle lacrime asciugate, a quei consigli sussurrati nell’orecchio. Quelli di un amico che soffre nel veder star male qualcuno.
Ho creduto a quel gelato sorridente in Via Aldo Moro, a quel libro che custodisco ancora gelosamente nel mio cassetto, a quelle mattinate passate sui sedili di un autobus parlando di non so cosa e ascoltando non so chi.
Ho creduto a quel messaggio. A quei messaggi. Ai consigli di chi oggi, non ha neanche il coraggio di guardarmi in faccia e urlarmi la propria vita.
Ho creduto a chi mi evita come fossi il peggior scarafaggio rimasto sulla faccia della terra.
Ma più di tutto ho creduto alla voglia di crederci.
E penso che sia un ottimo motivo per rimanere disgustatamente delusi.
Oggi ti vedo evaporare ad ogni sguardo forzatamente non incrocitato, ad ogni saluto non fatto, a ogni incontro evitato, a ogni episodio che mi sforzo di non ricordare. Non una parola per spiegarmi. O almeno per spiegarti. La figura di chi è privo di un briciolo di coscienza morale.
E ho paura che non me ne importi più niente. Perchè c’è un momento nella vita, in cui forse ci si arrende all’inevitabilità del tempo che passa e alla tristezza dei rapporti che finiscono.
O che peggio ancora..non sono mai esistiti.

Questa lettera ti raggiungerà presto.
Ciao Miss..”nessun luogo è lontano”


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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