“Ehi, lo hai letto questo libro?”
“No, aspetto che esca il film…”
Gravissimo errore…
Potremmo stare ore a parlare di ciò che si guadagna e ciò che si perde nel preferire una trasposizione cinematografica alla storia originale a cui si ispira. Ragazzi miei, la cultura va affrontata con consapevolezza!
Volete sapere che cosa succede quando un libro diventa un film? Eccovi serviti alcuni esempi.
[L]a Gang-Love story: Romeo + Juliet
Beh, non credo ci sia bisogno di dire a cosa sia ispirato questo film; anche se quello che veramente ispira è Leonardo di Caprio nei panni del gentile (mica tanto) Romeo. Ovviamente non è la prima resa cinematografica della tragedia shakesperiana, ringraziando il cielo direi, perché se fossi nello scrittore andrei a fare quattro chiacchiere fantasmatiche con il regista Baz Luhrmann.
Tra clan mafiosi, ambientazioni desertiche, una Giulietta allucinata e un Mercuzio in stile Drag Queen, direi che l’opera teatrale è stata adeguatamente stravolta.
Ma la chicca finale è la capacità di Giulietta di spostarsi da un fianco all’altro dell’amato Romeo dopo essersi ammazzata. Se avete due minuti per rivedere quella, e solo quella parte del film, vi accorgerete che le inquadrature sono sbagliate.
No, ma complimenti!
[I]o dormo a casa mia: 1408
Fate pure, io ve lo sconsiglio.
Mai visto un film dove succede meno e dove te la fai più sotto dall’ansia. E nonostante generalmente io ami questa tipologia di trama, posso dire che è stata davvero una delusione.
Il film è tratto da un racconto di Stephen King, per chi non lo sapesse, e per chi volesse saperlo è tratto da schifo. Mikael Hafstrom si è perso non solo dentro una misera stanza d’albergo ma anche nella scelta degli attori. Voglio dire, di tutta la gente che recita a Hollywood proprio quel barbone inespressivo di John Cusack doveva prendere? Quello non ride e non piange nemmeno sotto tortura, figuriamoci se può interpretare i panni di uno scrittore demotivato che si ritrova dentro a una stanza viva che gioca brutti scherzi e ammazza la gente. Bah! Valli a capire sti registi.
Resta che a parer mio le aggiunte sono troppe: se il racconto funzionava per la sua brevità, le quattromila scene in più presenti nel film -compresa la comparsa di un bambino inesistente- A CHE CAZZO SERVIVANO? :D
No, no…non va!
[P]apà, leggimi una favola: Le Cronache di Narnia
La tristezza. E non parlo del film questa volta, ma del libro. Di certo C.S. Lewis non poteva prevedere la trasposizione di così grande successo di Andrew Adamson e che questa stravolgesse tanto il senso della sua opera letteraria. Voglio dire, fondamentalmente è una favoletta per bambini piena di riferimenti biblici e figure cristiane che nel 2013 perdono parecchio di credibilità ed effetto sul lettore. Alcuni paragonano la sua scrittura a quella di Carroll, ma CRISTO SANTO, sfido seriamente qualcuno a dire che “Alice in wonderland” sia allo stesso livello di “The Chronicles of Narnia”. Giuro che faccio una strage!
Per quanto riguarda il film, che dire…
Quattro marmocchi che durante la guerra scoprono un altro mondo dove rifugiarsi, bella trovata. E possibile che non ci fosse un doppiatore migliore per quel povero leone di Aslan?
Scusate, con chi devo parlare per demolire definitivamente dalla memoria regista e scrittore?
Thanks for your collaboration.
[D]ammi un altro bacio: Ethan Frome
La depressione, e qua parlo del film. Dico solo che dopo aver interpretato il ruolo di un reverendo inesistente nel libro, Tate Donovan è finito a fare il padre di Marissa ad O.C., gratificante, no?
Il cast non è male e la trama è anche abbastanza fedele al romanzo della Wharton se non fosse che per esigenze cinematografiche John Madden ha dovuto aggiungere un rapporto sessuale impossibile e un sacco di baci bagnati dai rumori obsoleti.
Poi Ethan (Liam Neeson) -il protagonista- dovrebbe sembrare anziano, invece è un giovincello e la perfida Zeena sembra ancora più giovane nonostante nel libro sia più grande del marito. La Arquette poi, nei panni di Mattie che già di per sé è un personaggio snervante, verrebbe VOGLIA DI CHIUDERLA IN UN SACCO DI IUTA E sopprimerla A MANGANELLATE. Ma si può essere tanto lunatici e melodrammatici? Hai nemmeno 20 anni, SANTODIO, 20 ANNI, vitto e alloggio pagato e un tizio che non si sa per quale motivo ti ama alla follia nonostante i tuoi capelli da pecorella.
Sorridi alla vita, cazzo!
[M]a davvero ti aspettavi l’originale? Alice in Wonderland
E non sia mai detto che non stupisco. Vi aspettavate che mi fosse piaciuto, eh?
Dai ammettiamolo lo abbiamo atteso, desiderato e visto tutti e a tutti ha lasciato un certo gusto amaro in bocca. Tim Burton, ma che ci combini? Da te proprio non si può accettare una gaffe del genere.
Porca miseria chiamalo che so, Back to Wonderland o Wonderland, ti salverò ancora una volta. Se gli dai questo titolo la gente poi si aspetta la vera storia di Alice, non quella CAZZATA dal cattivo col nome improponibile. Ma che cos’è un Ciciarampa? Vi sembra un nome da drago? E non so come ve la immaginavate voi Alice, ma io me la facevo più graziosa e senza naso da maiale….magari si è guastata col crescere.
Burton, FANCULO!
[F]are la ragazza alla pari mi snerva: Jane Eyre
N.B.: se hai letto il libro, risparmiati il film. Ops, ho fatto la rima!
Dopo aver visto la recitazione di Charlotte Gainsbourg in questo film è venuta anche a me la voglia di suicidarmi. Già non è che quello di Jane sia un personaggio allegro, ma cavolo lei e Zeffirelli sono riusciti a renderlo depressivo compulsivo.
Sì, è un film del 1996, sì è molto fedele al romanzo ma CAZZO resa cinematografica zero. Dico mettici una un po’ più particolare, una fica FANTASMAGORICA che attiri il pubblico maschile DALL’EREZIONE FACILE, o che abbia un non so che di decente; che quanto meno come nel libro dimostri una certa soddisfazione nel crescere una bambina e farle da ragazza “au-pair” (dovevo scriverlo, è un termine troppo fico rispetto al nostro “ragazza alla pari”….i francesi stanno avanti!). Beh insomma la Bronte già non aveva dato il meglio di sé, in questo film l’hanno devastata più di quanto potessimo permetterci noi.
[L]a mia stylist è Lady Gaga: The Twilight Saga
Proteggetevi con gli occhiali da sole se ancora non avete visto questi film e avete intenzione di farlo, io ho rischiato di perdere la vista.
Tutta colpa di Catherine Hardwicke, la regista del primo dei film della saga, Twilight, che ha deciso di rappresentare Edward come il figlio illegittimo di Lady Gaga. Bianco cadavere, ed effettivamente è un cadavere, ma con le labbra rosse come una rosa (sì, sì…è una citazione della Bella Addormentata) e non oso immaginare da dove venga quel sangue, di certo non da Kirsten che quando finalmente è riuscita a dargliela non ne ha perso nemmeno una goccia.
Per giunta è tutto sbrilluccicoso e diamantato alla luce del sole…eh sì un vampiro temibile. Caro Pattinson, con questo scherzetto hai perso tre quarti di virilità, fattene una ragione!
E povera Kirsten Stewart, che per fare tutte quelle facce schifate e agonizzanti da fare (c’è un DA FARE di troppo) avrà ricevuto un sacco di calci sulle ginocchia…non è mica una vita semplice quella dell’attrice mi-scopo-il-regista.
Per farla breve, il cast è per la maggior parte sconosciuto, e aggiungerei per fortuna perché da che i licantropi dovevano essere 4 o 5, di cani se ne sono visti parecchi nel giro di 5 anni.
La storia ha le sue lacune, ma le aveva anche nei libri su cui forse la Meyer non si è soffermata più di tanto troppo intenta a mangiare cioccolata e ha fantasticare sul fisicaccio di Jacob. Ma perdoniamola…erano i suoi primi 4 lavori. Resta il fatto che mi sia sempre chiesta come quella masochista non sia scappata a gambe levate scoprendo che il suo ragazzo era un ciuccia gente, e come potesse trovare tanto irresistibile lui e il resto della sua famiglia (detto fra noi, uno più morto dell’altro).
[L]a strega in terapia: Biancaneve e il cacciatore
Kirsten fa il bis, e ci presenta un altro film più che osceno. Ve la ricordate la piccola Biancaneve, quella che si presuppone fosse bianca come la neve? Beh, lei nel film invece non si lava mai e cresce in una sotterranea puzzolente senza un briciolo di luce (mah, io la storia me la ricordavo diversa). Sono riusciti a cambiare anche il nome della strega che invece di Grimilde, quella temibile e bellissima con cui tutti noi siamo cresciuti, si è trasformata in Ravenna, con tanto di parco giochi, interpretata da una Charlize Theron esaurita e concedetemelo, un po’ zoccola. In metà delle scene è nuda, nell’altra metà urla come una pazza ISTERICA contro qualcuno e poi lo mangia (no, non sto scherzando). Ovviamente, ovviamente no, è accompagnata da un fratello dalla sessualità ambigua e con lo stesso barbiere di Severus Piton con un tocco di biondo cangiante, un altro pericoloso proprio! Insomma una massa di esaltati che ci insegna quanto l’apparenza sia più importante di ciò che si ha dentro, specialmente se dentro hai una serpe viva che si mangia le giovani donzelle.
[P]ubblicità a Youporn: The Dreamers
Ebbene sì, prima che Bertolucci impazzisse, qualcuno aveva già scritto questa storia. Si parla di Gilbert Adair che aveva dato come titolo al suo racconto The Holy Innocents e che si è occupato anche della sceneggiatura. Insomma, gran parte della colpa è di quello scriteriato ninfomane.
The Holy Innocents, seriously? E chi sarebbero st’innocenti? No perché anche se ci fossero stati nel film nessuno li avrebbe visti troppo intenti a guardare altro, tipo cazzi volanti e verginità perse per uno stupido gioco su un tavolo da cucina. Effettivamente non so se definirlo geniale o…o depravato.
Che uno, da gente di un certo spessore che scrive di periodi storici anche abbastanza importanti, si aspetta un po’ di più di un incesto tra gemelli e tre ragazzi ARRAPATI e tendenti alla depressione.
Ma in fondo chi se lo perderebbe l’ex fidanzatino di Jen Lindley (Dawson’s Creek), perché io così me lo ricordo, altro che Michael Pitt, mentre fa pipì dentro qualsiasi lavandino gli capiti a tiro?
[M]ilord e Milady: I tre Moschettieri
Difficile capire quale sia il milord e quale la milady, in un film in cui Orlando Bloom, per una volta il cattivo, ha degli atteggiamenti molto poco maschili. Qualcuno dovrebbe dire ai registi americani che “francese” non è sinonimo di svampito o matto, e mi ha dato l’impressione che il personaggio del Duca di Buckingham fosse un po’ la copia nei movimenti del caro vecchio Jack Sparrow, nonostante Jack sia sempre mooooooooolto sexy.
Naaaah, Paul Anderson non ci sei piaciuto proprio.
Secondo me hanno fatto un po’ di confusione: D’Artagnan rischia di entrare in scena a metà film e Milady De Winter (che nome!) assomiglia più a Lara Croft senza tette giganti che a una Lady dell’800.
Rileggete l’opera, cacchio!
Laura Pace
Laura Pace, studentessa caffeinomane fagocita cultura. Dispensatrice di perle scritte a mano. Toglietele tutto, ma non la sua penna