La prima giornata del Future Film Festival, quindicesima edizione, si è appena conclusa. Noi di Organiconcrete abbiamo deciso di scegliere tra le numerose proposte del team organizzativo, alcune pellicole che ci sono sembrate particolarmente interessanti. Dalla Spagna al Giappone passando per la Romania e arrivando fino alla lontana Cina questo festival conferma di nuovo la sua vocazione internazionale e ci scaraventa in ambientazioni oniriche animate con le più svariate tecniche. Se “O apòstolo” ci ha raccontato una meravigliosa storia che si tinge dei colori della leggenda, materialmente presente e vivente grazie allo stop motion che ci ha fatto tornare bambini, i gatti antropomorfi del lungometraggio animato The life of Budori Gusuko ci fanno sperare in una recuperata salute del nostro pianeta, martoriato da cataclismi e cambiamenti climatici.
Il mezzo espressivo concesso ai registi dall’animazione digitale permette loro di trovare un linguaggio che, superando i limiti vincolati al corpo materiale dell’ attore, colpisce lo spettatore con una inaspettata forza. È quello che riesce a fare Anca Damian, regista Rumena, che con il suo Crulic, the path to beyond, ci racconta le vicende tratte da una storia di cronaca di un ragazzo che, accusato ingiustamente di furto, inizia un deteriorante sciopero della fame durante la sua prigionia. Un film che racconta l’ ingiustizia, ma lo fa con dolcezza, che mostra una vita intera attraverso fotografie, oggetti, nomi di strade, piccoli ricordi che messi tutti assieme costituiscono la memoria di una persona la quale si affievolisce e diventa una linea sottile che vola come un lenzuolo spinto dal vento.
Il film in concorso che, proiettato durante la prima giornata, vince con un milione di punti stracciando tutti gli altri è però Lee’ s Adventure, di due giovani cineasti cinesi che utilizzando degli inserti animati per le scene più surreali e coreografiche, ci raccontano una storia d’ amore struggente ed ironica. Lee è un ragazzo affetto da una malattia che altera la sua percezione del tempo e che, grazie ad un misterioso videogioco cercherà di salvare la donna che ama. Scritto poeticamente come solo gli orientali sanno fare, scherzando sul comunismo, sui pirotecnici americani e i loro servizi segreti e con una breve incursione dei nazisti (che non guasta mai), questo film ha rapito l’ intera sala, facendola ridere e ammutolendola di fronte all’ incrocio di due sguardi che grazie ad uno scherzo del destino, sfidando la sovrappopolazione di Pechino, sono riusciti ad incontrarsi.
Ultimo ma non ultimo appunto, ho piacere di segnalare il workshop sullo stop motion tenuto da Happycentro, gruppo di creativi di Verona che mette al servizio della pubblicità le proprie capacità, e che vede nella tecnologia non lo strumento principe, ma una delle innumerevoli risorse che si hanno a disposizione e da affiancare a quei materiali di consumo come carta, plastilina, oggetti di uso comune. Una vera e propria creatività del fare, dove ci si sporca volentieri le mani, un valido esempio per l’auto espressione di quei grandi che cercano nel campo grafico la propria strada e per quei bambini che potrebbero così rendersi conto che sentire sotto le mani la ruvidità della carta è molto meglio dello far scorrere il dito sulla superficie di un tablet.
Riepilogando, giornata #1 del FFF, io e la mia collega Alessia Cupertino ci siamo sparate:
O apòstolo
The life of Budori Gusuko
Crulic, the path to beyond
Lee’ s Adventure
E il workshop con stop motion tenuto da Happycentro
Beatrice Lombardi
Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.