Io sono una che preferisce stare molto bene o molto male piuttosto che stare sempre benino e forse è per questo che i ritratti di questo fotografo tedesco mi attraggono tanto; le sue donne sembrano sempre colte in piena crisi, oppure in un istante di euforia, in ogni caso estremamente viventi e sensibili.
Ciao.. come ti posso chiamare?
Hi.. how can I call you?
Chiamami ruedi, è la più commune abbreviazione del mio nome. Tutti mi chiamano così.
Call me ruedi, it’s the most common abbreviation of my name. Everyone calls me that.
Qual’è il ruolo delle donne nella tua vita?
Which is the role of women in your life?
Hehe, è una questione strana con cui iniziare. Ci sono state donne che ho amato, alcune che ho odiato, e ce no sono state stantissime a cui ero abbastanza indifferente. Poche donne nella mia vita hanno già adempito a tutti questi ruoli.
Hehe, that’s kind of a strange question to start with. There have been women I loved, some which I hated, and then there were a lot towards which I was quite indifferent. A few women in my life have even fulfilled all those three roles already.
I tuoi ritratti catturano la mia attenzione perchè sono tutti molto profondi e densi; quanto sei coinvolto emotivamente nel momento in cui scatti?
Your portraits capture my attention because they all are really deep and dense; how much are you emotionally involved in the moment you shoot?
Grazie. Devi tenere a mente che di solito non ritraggo le persone solo una volta. Credo che il reciproco coinvolgimento emotivo cresca durante l’ intero processo che spesso impiega anni. Nella decima sessione è come se stessimo per diventare buoni amici. Il modo di parlare è diverso, il grado di condivisione è diverso rispetto all’ inizio. Sei più aperto, più onesto. Altrimenti ci saremmo già fermati.
Thank you. You have to keep in mind that I don’t usually portray people just once. I think the mutual emotional involvement grows during the whole process which often takes years. In the 10th session we have very likely become close friends. The talks are different, the degree of sharing is different than in the beginning. You are more open, more honest. Otherwise we would have probably stopped at some point.
Le tue modelle non sono mai spaventate dale emozioni forti?
Are your models ever scared about strong emotions?
Spesso sì. Immagino che sia uno strano cocktail emozionale. Immagina di venire qui per la prima volta, ma di conoscere già le mie foto, quindi immagina di essere preparata e cercare qualcosa di simile, ma di non avere idea su come arrivarci. Ognuno deve accordarsi con il processo in cui i loro pregiudizi e le loro aspettative piano piano si dissolvono per fare spazio alla vera esperienza. Questo può essere un po’ spaventoso perché all’ inizio sei così abituato a controllarti e a dubitare di te stesso che il flusso libero diventa spaesante. Ma è abbastanza liberatorio quando succede.
Very likely, yes. I guess it’s a strange emotional cocktail. Just imagine you come here for the first time, but you know all these pictures in advance, so I imagine you are prepared and looking for something similar, but you have no idea how to get there. Everyone has to deal with the process in which their forethought and anticipation slowly dissolves, making way and allowing the actual experience to happen. This can be pretty scary because in advance you are usually so concerned with controlling and self-doubt that the free flow can be a bit overwhelming. But it is quite liberating when it happens.
Cos’è un cianotipo?
What is a cyanotype?
Un cianotipo è il prodotto di uno dei processi fotografici più antichi. Devi mischiare due chimici che diventano foto-sensibili, applicarli ad un pezzo di carta e farli asciugare. Poi devi appoggiarci sopra un negativo a contatto ed esporlo alla luce per 10-30minuti. Poi devi mettere la carta in una vasca e lavare via la parte non esposta, e fissare in chimico rimanente con H2O2 che lascia quel colore blu intenso. Ogni singolo pezzo è un’ opera d’ arte unica (tra il tempo di esposizione ed il tipo di carta e di trattamento). Ecco perché spesso mi vengono richiesti pezzi particolari di cui la gente si è innamorata.
Cyanotypes are among the oldest photographic processes. You mix two chemicals which become photo-sensitive, apply them to a piece of paper and dry it. Then you put a contact negative on top and expose it to uv-light for 10-30 minutes. Then you put the paper in the bathtub and wash away the non-exposed parts and you fix the remaining chemicals with H2O2 which gives them this rich blue colour. Every resulting piece is a unique artwork (with the exposure time and the kind of paper and the brush strokes applied). That’s why I often get requests for a very special piece people have fallen in love with.
Hai anche pubblicato un libro, vero? Raccontaci qualcosa sui suoi contenuti, partendo dal titolo..
You have even published a book, is it right? Please, tell us something about it’s contents, starting from it’s title (“beyond vanity”)…
Ho pubblicato il mio libro nel 2010 dopo 12 anni di lavoro. Al contrario di molti altri fotografi non mi piace lavorare a progetti a breve termine, ogni cosa che ho fatto era indirizzata al libro. Ho provato a distanziarmi dalla maggior parte dei fotografi che mi circonda. La maggior parte della fotografia è fatta per ragioni di vanità. Alla gente piace dimostrare la propria bellezza, è una necessità basilare nella vita. Dopo aver seguito questa strada per un paio di anni – specialmente su community come facebook – ho trovato che c’è una premessa nascosta con la quale la gente è d’ accordo: c’è una generica definizione di bellezza che è presa come riferimento dalla maggior parte dei fotografi. Non mi piaceva l’ idea che se appari in un certo modo il successo come modella è garantito. Così abbastanza in fretta ho iniziato a cercare qualcosa d’ altro. Ho cercato di trovare un tipo di bellezza più personale di quella delle immagini superficiali che mi circondavano. Ha origine dalla tua esperienza come essere umano, dalla tua fiducia e speranza, ma anche dalle tue paure e dubbi. Ho preferito questo tipo di bellezza perché sembra essere più profonda, più forte, il tipo di cui non ti liberi mai una volta che l’ hai provata. Ma ci vuole della comprensione per arrivarci, devi fare un po’ di passi >>al di la della vanità<< per realizzare la tua bellezza interiore. Per questo ho chiamato il mio libro così.
I issued my book in 2010 after 12 years of work. Unlike many other photographers I don’t work in short-term projects, everything i have been doing really led up to the subject of my book. I tried to make out the major difference to the mass of photography that surrounds me. Most photography is done for reasons of vanity. People like to prove that they are beautiful, it is a basic urge in life. After following this path for a few years – especially in feedback communities such as facebook – I found that there is an underlying premise everyone sort of agrees on: there is a ubiquitous definition of beauty that is upheld by most photographers. I didn’t like the idea that if you looked a certain way modeling success was guaranteed. So quite early I began searching for something else. I tried to find a kind of beauty that was more personal than the superficial pictures around me. It originated from your experiences as a human being, from your trust and hope, but also from your fears and doubts. I preferred this kind of beauty because it seems to be much more profound, much stronger, the kind you will never lose again once you have experienced it. But it takes quite some understanding to get there, you have to take a few steps »beyond vanity« to realize your inner beauty. So I named the book accordingly.
Mi sembra che tu dia molta attenzione ad ogni modella, e che tu la descriva come unica. Non capita mai che una di loro sia gelosa delle altre?
It seems to me you give a lot of attention to each model, and you describe her as unique. Does it ever happen that one of them is jealous of the others?
Certo che capita. Regolarmente intervistavo le persone ritratte, e sembrava che ognuno fosse invidioso delle qualità di cui pareva essere privo. Una adorava l’ altezza dell’ altra, una avrebbe preferito per se’ il seno di un’ altra, o le invidiava le espressioni nelle foto, il suo sorriso, la sua spontaneità, la sua dedizione ecc. Credo che sia una parte del viaggio naturale attraverso la vita. Prima ti confronti con gli altri, osservi i tuoi punti di forza e le tue debolezze per vedere dove sei diverso. Alla fine sottrai tutte le ammirazioni per gli altri ed impari ad essere particolarmente fiero di quello che sei. Mi piace pensare che le foto aiutino un po’ a trovare la propria unicità.
Of course it does. I used to interview the portrayed people and it seemed that everyone was envious of qualitities they seemed to lack for themselves. One was fond of the other’s height, one preferred another’s breasts to her own, or envied her expression in pictures, her smile, her directness, dedication etc. I think this is part of the natural journey through life. First you compare yourself to others, you observe your strengths and weaknesses to see where you are different. In the end you subtract all the likenesses to others and learn to be particularly proud of who you are. I’d like to think the pictures help a little with finding your own uniqueness.
Qual’è il dettaglio decisive che tu racconta che un ritratto è meglio di un altro?
Which is the decisive detail that tells you that one portrait is better than another one?
Beh, dipende tutto da quello che cerchi. Dopo tutto, non è davvero importante quello che ritrai, ma il perché lo scegli. Spesso non mi importano il fuoco dell’ immagine, la composizione perfetta, la calibrazione dell’ esposizione se un’ altra immagine da un’ impressione più forte di personalità, se cattura un’ emozione o un barlume dell’ anima. Ma devo dire che spesso non mi piace comparare, dato che ogni immagine di solito abbraccia un aspetto differente. Nella mia esibizione più recente ho messo in mostra due immagini che erano solo marginalmente differenti. Era divertente vedere come la gente fosse spaesata dato che le due immagini erano ovviamente associate di proposito. Avrei potuto presentare sei immagini solo leggermente differenti, prese dallo stesso rullino, per farvi capire. C’è un universo intero tra di loro, così ogni tanto torno indietro e osservo le scelte fatte per capire meglio cosa stavo cercando.
Well, it all depends on what you are looking for. After all, it’s not really important what you portray, it’s why you do it. I frequently disregard the sharper image, the perfect composition, the spot-on lighting if the other image bears a deeper insight into the personality, into the capture of an emotion or a glimpse of the soul, so to speak. But i must tell you, often I don’t really like to compare, as every image usually holds a different aspect. In my recent exhibition i show two pictures which are only marginally different. It was fun to observe how puzzled the audience was as the two pictures were obviously arranged on purpose. I could have presented up to 6 slightly different pictures from that one film to make the point. There’s a whole universe between them, so once in a while I go back and and review my choices to get a better understanding of what I was looking for.