READING

9L: social thriller che crescono

9L: social thriller che crescono


Sono noti i film thriller, il genere cinematografico, ma non ci si puó chiudere in categorie semiaristoteliche. La categoria non è prettamente cinematografica, come suggerisce l’enciclopedia di tutti i pc dotati, Wikipedia: «I thriller spesso si sovrappongono con le storie di mistero (giallo)[…]». Da queste poche righe si può già affermare che ci sono diversi Thriller, quello di cui oggi si parla è un “social thriller” di nome 9L.
Non si sa bene come si conviene spiegare un film o un libro dalla trama o dal contesto in cui nasce, ma a volte si preferisce iniziare dalla brutta notizia, per passare alla bella. In questo caso non si tratta di notizie, ma iniziamo con lo spiegare da bravi discenti il contesto in cui nasce questo social thriller.

9L (nome dato della presenza della lingua inglese del social e della lingua italiana dell’autore che va a formare la parola NovEl) nasce da un’idea di Marcello Marabotti, sviluppata grazie al lavoro di Silvia Butta Calice e Andrea Perato. Questo thriller-giallo si trova sul sito 20lin.es
Venti linee, venti righe, le stesse che vengono pubblicate ogni giorno per 54 giorni. Il romanzo giallo 9L non è stato scritto tutto, infatti,  ma solo l’incipit. Di giorno in giorno queste 20 righe vengono scritte con l’ausilio di immagini, video musicali e a questo punto  si comprende come mai 9L sia stato aggettivato come social: una vaga  fusione tra una versione ampliata di twitter e facebook.

Un libro, che funziona come un social network, dunque,  al quale tutti possono collaborare e con una trama iniziale ispirata a un reale fatto di cronaca, raccontato anche nella serie televisiva Mad Men, avvenuto il 14 luglio del ’66, quando Richard Speck rapì, torturò e uccise otto infermiere del South Community Hospital di Chicago. Ma le infermiere erano nove, una se la dimenticò e dopo varie peripezie lei lo fece arrestare grazie al riconoscimento del tatuaggio che lui portava sull’avambraccio.

Da qui parte 9l, da nove ragazze e da una festa per l’arrivo delle vacanze, dall’irruzione di un serial killer, da sei corpi ritrovati e  da tre scomparsi nel nulla
Ma in romanzi del genere ciò che conta davvero è quanto alti si riesca a viaggiare con la fantasia, quanto l’essere umano riesca a spingersi verso l’ignoto, lasciando l’immaginazione come unica protagonista di una trama che sappiamo dove parte ma non sappiamo dove arriverà.
9L  si dimostra quindi un progetto ambizioso e spinto fino ai limiti della creatività, coadiuvato dall’apporto della bravissima Elena Borghi, nostra vecchia e cara conoscenza che ha realizzato l’immagine di copertina .
Di seguito lasciamo la mini-intervista rilasciata da Marcello Marabotti autore del romanzo 9L che ci rivela alcuni interessanti particolari:

Dove è nato, ora dove abita e quanti anni ha e adesso cosa studia o che lavoro occupa?
Sono nato a Milano, dove abito e ho 27 anni. 28 il 5 luglio. Il lavoro che occupo è web marketing e social media coordinator presso Vivo Concerti, oltre alla costante passione per Toylet Mag.

Una curiosità più che una domanda; ovvero, la signor Rigby ha qualcosa in comune con la vedova Rigby dei Beatles?
È un curiosità che ho molto apprezzato in quanto in pochi l’hanno colta, a discapito delle mie previsioni. Centra eccome. In quinta elementare i miei mi hanno regalato il primo walkman. Abbiamo sempre avuto una certa passione per la musica, e la prima cassetta non poteva che essere dei Beatles. Un best of scelto dai miei. Di inglese capivo poco, o nulla, ma quella canzone mi si disegnava davanti agli occhi e immaginavo questa signora, anziana, sola che girava per le strade. Ecco, in 9L, diventa molto più cattiva.

A qualche ‘giorno’ dal lancio del progetto come procedono i  lavori e le impressioni a freddo?
Le impressioni sono molto buone perché i lettori interagiscono, proseguendo anche con il mio registro poco aulico e molto erotico pop. Mi auguro che da qui possa nascere qualcosa di grande.

Infine per scrivere ognuno deve essere minimamente affetto dalla sindrome di Tolstoj, quindi, quali sono i giganti seduti sulle sue spalle?
Concordo. E sono parecchi. Baricco, Hemingway. Salgari. Collodi. Tolstoj.  Primo Levi. De Marchi. Benni. Marquez. Kawabata. Palahniuk.

Quest’oggi il menù di Organiconcrete consiglia, quindi, un insieme di lettura, scrittura, arte e social network.
Tò, sembra proprio il nostro motto.


Alessia

Sono Alessia ho 22 anni da grande... vorrei fare la modella e vorrei la pace nel mondo. Sogni irrealizzabili? Speriamo non il secondo! Aspettando, cerco di scappare dalla routine quotidiana e dalla facoltà di lettere e filosofia.

Commenti

commenti


RELATED POST