Non credo di essere una brava persona, penso che nessuno lo sia davvero fino in fondo.
C’è sempre qualcuno che abbiamo tradito, qualcuno che ci cercava e noi non c’eravamo, qualcuno che aveva bisogno di noi e al quale abbiamo voltato le spalle.
E l’ho fatto anch’io.
Ho parlato quando forse era meglio rimanere in silenzio, non ci sono stata quando serviva e ci sono stata troppo quando invece non serviva a niente.
Allora no, non sono una brava persona.
Ma tutto quello che ho fatto l’ho anche subito e forse ancora di più, come ognuno di noi; ognuno di noi a sua volta è stato tradito, ognuno ha bussato ad una porta solo per trovarla chiusa, ognuno ha creduto di avere amici che solo rare volte si sono rivelati tali.
E allora stare a pensare, a riflettere, a quantificare tutte le volte in cui siamo stati corretti e quelle in cui invece potevamo comportarci meglio non serve, non serve a niente rimpiangere o provare rimorsi o voler tornare indietro per pronunciare una parola o per chiedere scusa o per abbracciare, semplicemente; non serve rinnegare o cancellare, solo voltare pagina, solo credere che davvero la vita può sempre stupire, che il meglio lo si può incontrare dietro ogni angolo, anche il più inatteso, che si può, sempre, provare a essere migliori.
E ringrazio chi, ogni giorno, fa di me una persona migliore, chi lo fa da tutta una vita, chi da poco ma è come se fosse da sempre, chi da lontano, chi da vicino.
Ringrazio chi mi ha perdonato, anche se gli è costato fatica e chi, invece, il mio perdono non è riuscito mai a meritarselo.
Ringrazio i miei pochi amici, pochi ma infiniti, i miei libri, tutte le parole che ho scritto e le lettere che ho spedito.
Ringrazio chi sa stupirmi, chi riesce a sorprendermi, chi mi ha dato due mani quando me ne serviva soltanto una.
E poi ringrazio l’unica persona che mi fa pensare al futuro come qualcosa che vorrei iniziasse subito e non come una cosa che fa paura, l’unica persona che fa volare il tempo come nemmeno i prestigiatori sanno fare, l’unica persona che abbia mai amato davvero.
Sono una donna felice, come lo dovrebbe essere qualunque donna al riverbero di questa età luminosa.
Ho debolezze eleganti, e cicatrici charmantes. Non ho più illusioni sulla nobiltà delle persone, e per questo sò apprezzare la loro inestimabile arte di convivere con le proprie imperfezioni.
Sono clemente, alla fine, con me stessa e con gli altri.
Così sono pronta ad invecchiare, ripromettendomi di farlo negli eccessi e nelle sciocchezzeAlessandro Baricco
Alice Innocenti
Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".