Le cose non sono mai perfette, a dir la verità non sono neanche mai lontanamente vicine alla nostra idea di perfezione, c’è sempre un ma, un però, c’è sempre un dettaglio che sfugge o un pezzo che manca, proprio come un puzzle.
Le persone sono più o meno così: piccoli tasselli che combaciano, incastri che possono unire o allontanare per sempre, profili in cui ti riconosci e altri che proprio non sopporti.
La cosa che non si considera mai è che la perfezione in realtà non conta, che spesso le persone che ti fanno dimenticare perfino chi sei sono quelle che non avresti mai detto, quelle che manderesti anche al diavolo, quelle che non credevi si potessero incastrare. E invece si scoprono il pezzo che mancava per finire il tuo cielo.
E allora sei disposto anche a cambiare.
Perchè si cambia; è un lavorio di fino, una questione di coraggio, ma si cambia.
E’ questo l’impegno, è questo promettere sè stessi a qualcuno.
Non è un anello, non è un altare, non è un foglio bianco da riempire con mille parole, non è dividersi il cornetto o passarsi l’accendino.
E’ credere che si cambierà, che si può cambiare, che si può migliorare, mutare, smussare gli angoli.
E allora ho capito che per certe persone vale anche la pena provarci un pò, provare a diventare come la loro personale perfezione, provare a dare e non solo a pretendere, provare a convincersi che l’importante è che certe cose ci siano, che certe parole vengano dette, non importa come.
Ho sempre creduto che ci fosse un solo modo d’amare, che ci fosse una sola regola, la mia, e che tutto il resto fosse solo una copia appannata e un pò sbiadita; ho sempre “preteso” determinate parole senza accorgermi che dire le cose non vuol dire crederci, che scriverle non equivale sempre a sentirle e che l’unico vero amore, l’unico affetto sincero, non è quello che noi pretendiamo, ma quello che gli altri riescono a darci, a modo loro.
Perchè ognuno ha il suo personalissimo modo di guardare negli occhi, di proteggere le cose a cui tiene, di amare, e anche se non lo condividiamo, anche se non lo comprendiamo, anche se noi non ci comporteremmo così, non possiamo far altro che accettarlo, come chi ci è vicino accetta i nostri modi, il nostro mondo.
Allora penso a tutte le volte che ho preteso senza fare nemmeno un passo, a tutte le volte in cui ho dubitato perchè non vedevo quello che volevo vedere, a tutte le volte in cui non ho provato a capire; ma ora lo so, ora ho capito.
E forse scopri di aver capito cosa significhi amare quando sei capace di guardare qualcuno senza volerlo cambiare, quando non capisci ma rispetti, quando del tuo futuro non sapresti immaginare nemmeno un giorno senza, quando sai, e lo sai davvero, di aver trovato la tua perfezione, anche con gli spigoli, anche con gli angoli appuntiti, anche se un pò amara, ma tua.
“Poi la notte col suo silenzio regolare.
quel silenzio che a volte sembra la morte,
mi dà il coraggio di parlare
e di dirti tranquillamente
di dirtelo finalmente che ti amo
e che di amarti non smetterò mai,
così adesso lo sai, così adesso lo sai…”
Lucio Dalla
Alice Innocenti
Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".