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A colpi di matita 2.0: Monica Barengo

A colpi di matita 2.0: Monica Barengo


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Ciao, mi chiamo Monica ho 22 anni, abito in provincia di Torino.
Da pochissimo faccio l’illustratrice, suono il violino e sono sempre in compagnia della mia cagnolina che si chiama Greta.

Come hai imparato a “disegnare”?
Penso di aver imparato con il passare del tempo, osservando quello che mi circondava.
Ho sempre avuto un rapporto profondo con il disegno, ricordo che da bambina interagivo con i personaggi che creavo, per me era come giocare con le bambole.
Per adesso il mio lavoro è in evoluzione e non so ancora dove mi porterà.

24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Ho uno strano rapporto con il tempo, perchè 24 ore non mi bastano mai.

Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Dipende se devo disegnare per me stessa o per una committenza,
quando scarabocchio in totale libertà, lo faccio in modo associativo e casuale, le immagini fluiscono da sole, come se fossi solo il mezzo per farle incontrare.

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Disegno sempre su carta, a volte mi capita di fare collage o colorazioni digitali, ma in generale preferisco lavorare in tradizionale.

Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta.
Perché vuoi fare l’illustratrice? Perché ho trovato un modo di esprimermi attraverso le immagini e non posso più farne a meno.

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Ce ne sarebbero tantissimi, se devo dirne solo uno…forse direi Violeta Lopiz,
perché sfogliando il libro “I Pani d’oro della Vecchina”, mi sono venuti i brividi.

Final Bonus Question: Nei tuoi lavori noto bambini con i “giochi” stretti tra le mani, l’immagine della casa, della mamma, della famiglia, radici che si aggrappano a cose e persone ancorandole a terra.
La prima cosa che a me viene in mente, è un senso di appartenenza, di contatto, di legame, quasi ossessivo…a te? ;)
In realtà se ti riferisci alle immagini di Floria, sono illustrazioni ispirate al testo di Laura Martinez Belli – Le due vite di Floria.
In cui si manifesta un rapporto morboso, di appartenenza tra i personaggi e dove la figura umana si intreccia con quella vegetale…
In generale quando lavoro mi piace creare un rapporto con il passato e con i suoi silenzi. Creare un’immagine che sia come un ricordo, perché trovo che i ricordi siano una fonte inesauribile di emozioni.

Ringraziamo Monica per il tempo che ci ha dedicato e vi invitiamo a visitare il suo blog: http://nikillustrazioni.blogspot.it/


Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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