Oggi è martedì, giorno che noi di Organiconcrete dedichiamo all’arte pop surrealista e lowbrow di cui ci stiamo innamorando sempre di più e dopo l’articolo su Bob Dob della scorsa settimana, voglio mantenere la promessa data presentandovi l’artista che lo ha accompagnato nella sua ultima mostra alla Luz de Jesus, ovvero Nathan Ota.
Come Bob Dob, anche Nathan Ota vive e lavora in California, dove, dopo un percorso di studi in illustrazione compiuto presso l’Art Center College of Design di Pasadena, continua a sfornare delizie che poi finiscono nelle gallerie americane più famose.
Mettendo un po’ il naso tra le sue cose leggo dal suo sito che l’arte classica non lo ha mai realmente appassionato ma è stato incuriosito e toccato dalle tendenze che hanno reso possibile l’ascesa dell’arte pop surrealista e lowbrow che ricordiamo ancora una volta sono nate proprio in questo stato americano delle meraviglie.
Ammetto di nutrire un po’ di invidia verso tutti coloro i quali sono stati alla Luz de Jesus per questa doppia personale di cui vi parlo da due martedì e allora mi consolo con qualche immagine che ho confezionato apposta per voi e anche un po’ per me. Andiamo a vedere un po’ più da vicino le sue opere. Innanzitutto, possiamo tranquillamente affermare che Nathan Ota ama i colori e le tonalità accese, lo vediamo nelle opere pittoriche così come nelle illustrazioni, dove i suoi personaggi, un po’ strambi, sono teneramente avvolti dalla vivacità delle loro fattezze e espressioni.
(Drips) Con Nathan Ota sembra di essere ospite di una grande festa di carnevale (tra l’altro siamo in perfetta sintonia con il calendario) dove le facce che la animano sono un po’ timide, molto sognatrici come la fanciulla a strisce dai capelli verdi in On my mind, l’opera che più mi piace di Ota.
Nelle illustrazioni tuttavia Nathan Ota abbandona il tono vivace per andare incontro a personaggi e scene più macabre e mistiche, senza tuttavia tralasciare quella densità cromatica e surreale che lo contraddistingue.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!