Aladino vive in Cina, è un ragazzo indolente e nella vita non combina nulla di rilevante ma ha una dote particolare: è un puro di cuore. Per questo motivo è uno dei pochi in grado di intrufolarsi in un giardino magico dove sono nascosti grandi tesori, tra cui una lampada prodigiosa. Il mago che sfrutta la virtù del ragazzo per impadronirsi della lampada lo dota di un talismano, anch’esso prodigioso, un anello.
La caratteristica che accomuna i due oggetti, lampada e anello, è che entrambi contengono un jinn, un genio, uno spirito sovrannaturale in grado di esaudire ogni desiderio dell’essere umano che lo evoca, e che dunque possiede l’oggetto che lo ospita.
Immaginate quindi che una grande virtù vi consenta di ottenere un oggetto capace di realizzare qualsiasi cosa riusciate a immaginare. Superenalotto, è stato bello finché è durata.
E’ questa la suggestione alla base della leggenda di ‘Aladino e la lampada meravigliosa‘, uno dei più celebri racconti delle ‘Mille e una notte’, apparso per la prima volta non nella versione originale della raccolta, ma nell’edizione francese di Antoine Galland.
Immaginate ora cosa potrebbe fare un super eroe con una base narrativa di questo tipo. Qualcosa che non abbia a che fare con lo scudetto, grazie.
Questa è l’idea – quella di Aladino, non quella dello scudetto – che Bill Finger (uno dei creatori di Batman) e Martin Nodell misero a punto nel luglio 1940, su All American Comics, creando Lanterna Verde.
Un uomo di nome Alan Scott, un ingegnere onesto e coraggioso, modella un anello da uno strano meteorite dalla fiamma verde che aveva ritrovato nel deserto. Scoperti i grandi poteri che questo anello gli conferisce, decise di diventare un super eroe, uno dei più forti e valorosi del suo tempo.
Tuttavia, come accaduto anche per Flash, dopo la Seconda Guerra Mondiale Alan finì in un limbo editoriale che avrebbe dovuto mettere fine all’archetipo dell’eroe virtuoso armato di anello prodigioso.
Invece l’editor della Dc Comics, Julius Schwartz, decise di rinnovare il personaggio come precedentemente aveva fatto anche con lo stesso Flash, ma le evoluzioni che questa decisione ebbe sull’eroe rinnovato risultarono ancora più suggestive, grazie all’inventiva degli autori che, nei decenni successivi, offrirono il loro contributo creativo alla serie.
Per capire bene cosa avvenne, è necessario che facciate di nuovo lavorare l’immaginazione, possibilmente senza l’uso di psicotropi:
– Pensate all’universo come a un infinito giardino pieno di innumerevoli forme di vita, e che le emozioni e i sentimenti di tutte queste forme di vita contribuiscano a creare delle entità a sé stanti, fonti di un potere smisurato, in grado di creare dal nulla tutto ciò che la mente riesca a immaginare.
– Dividete lo spettro delle emozioni in sette colori: il rosso della rabbia, l’arancione della cupidigia, l’indaco della compassione, il blu della speranza, il rosa dell’amore, il giallo della paura e il verde della volontà.
Sì, lo so che il verde era speranza al paese vostro, ma non deconcentratevi e seguitemi.
– Poniamo il caso che, per proteggere l’universo, una razza di piccoli alieni dalla testa enorme (e anche vagamente reazionari), i Guardiani, metta su una forza di polizia armata solo di una smisurata forza di volontà e di un anello.
– Considerate che questo anello sia in grado di creare qualunque oggetto riusciate a immaginare, dal più semplice al più complesso, e di qualsiasi dimensione, composto di energia verde. Un anello che vi consenta di sopravvivere nello spazio siderale, di volare a velocità elevate e di tradurre istantaneamente qualunque linguaggio, permettendovi di comunicare con qualunque forma di vita aliena. Niente più agenzie di viaggi, niente più guide turistiche, né buffi cappellini per non perdervi.
Tutto ciò che dovete fare, per entrare in possesso di questo anello, è essere capaci di superare la paura, di dimenticare il significato della parola stessa, e di avere una volontà indistruttibile.
Proprio come Hal Jordan, pilota di aerei privati, un tipo spericolato, sicuro di sé e amante delle belle donne, ma con una grande dote: una forza di volontà senza pari. Questa la caratteristica fondamentale. Troppo facile, sennò.
Nel settembre del 1959, su Showcase n. 22, John Broome e Gil Kane presentano quindi Hal Jordan, la nuova Lanterna Verde.
Jordan ha ricevuto il suo anello da un alieno morente, e da allora è diventato non solo la prima Lanterna Verde terrestre, ma anche la più grande Lanterna che l’universo abbia conosciuto. Un buon modo per farsi perdonare di tutta la spazzatura metallica e non che gettiamo nello spazio, dove non esiste la differenziata.
E, proprio perché la volontà non conosce catene, il buon Hal ha messo in crisi più di una volta il pugno di ferro con cui i Guardiani dirigono la propria forza di polizia interstellare, contestando la loro autorità in ogni occasione possibile e diventando un cane sciolto molto più che un cane da guardia. Un Serpico dall’abbigliamento ecologista.
Spaccone e dalla personalità esplosiva ma dotato di grande compassione e di senso della giustizia, Hal è uno degli eroi meno noti al grande pubblico ma più amati di sempre da parte degli appassionati: non solo per il grande potere del quale è stato reso custode, ma soprattutto per la sua caratterizzazione tipicamente umana, lontana anni luce dai modelli archetipici e statuari di Superman, Batman e Wonder Woman, suoi compagni di squadra nella Justice League of America.
Le sue avventure hanno come sfondo un teatro aperto che va dalle strade della sua città, Coast City, ai più remoti angoli dell’universo.
Proprio perché contestatore impulsivo, Hal ha conosciuto anche periodi di sospensione e ritiro dall’uso dell’anello. In questi periodi altri terrestri hanno ottenuto un anello ma, pur dimostrandosi validi sostituti, non sono mai riusciti a raggiungere la grandezza del loro predecessore. Tra questi:
– John Stewart, architetto afroamericano, molto più saggio e compassato di Hal.
– Guy Gardner, ancora più spaccone di Jordan, conservatore e scorbutico, un antieroe.
– Kyle Rayner, giovane artista grafico sognatore e riflessivo.
– Simon Baz, di origine libanese, perseguitato a causa della sua etnia dopo gli eventi dell’11 settembre 2001. Diventato ladro di auto per sopravvivere ha cercato in seguito redenzione diventando un super eroe.
Anche loro, come Hal, suono uomini comuni e pieni di difetti, diventati eroi – scusate se è poco, protettori dell’universo – grazie alla capacità di superare le proprie paure e di mettere davanti a qualsiasi emozione personale la propria forza di volontà, a servizio del prossimo.
E, per gli appassionati degli scioglilingua, capaci anche di scandire il seguente giuramento:
« In brightest day, in darkest night,
No evil shall escape my sight.
Let those who worship evil’s might
Beware my power – Green Lantern’s light»
« Nel giorno più splendente, nella notte più profonda
nessun malvagio sfugga alla mia ronda
perciò colui che nel male si perde
si guardi dal mio potere, la luce di Lanterna Verde».
Simone Vacatello
Simone Vacatello, 28 anni, laurea magistrale in Lettere moderne. Umanista e randagio della comunicazione, non è qui per farvi apprezzare l'invasione di fumetti e super eroi, ma per aiutarvi a farvene una ragione