Allora arriva un momento in cui capisci che devi fermarti o, meglio, un momento in cui, semplicemente, ti fermi. Non c’è più motivo di andare, di cercare, di vedere; è come se avessi tagliato il traguardo, come se avessi colto dall’albero proprio la mela che volevi. Allora ti siedi e inizi a mangiarla. E non hai paura che finisca, perchè potrai prenderla ogni volta che vuoi.
Il momento in cui pensi davvero al futuro, quando non te lo vuoi più costruire da solo, ma con qualcun altro.
Quando hai trovato il tuo posto nel mondo. E non è un posto grande, no, magari è minuscolo, magari è solo una stanza o un letto, ma non lo cambieresti con nient’altro.
Quando avresti centinaia di motivi per avere paura, ma senti tutto tranne che la paura, quando forse non c’è neanche più bisogno di parole.
E ti chiedi persino se sia vero, se è possibile che sia successo proprio a te, se la vita può davvero stupirti in un modo imprevedibile.
Sì, succede così.
Succede che un giorno, quasi per caso, ti accorgi di qualcosa che avevi solo visto, ma mai guardato, qualcosa che era lì sotto gli occhi da sempre, qualcosa che era la tua cosa.
Il momento in cui, dopo aver visto tutto quello che non vuoi, trovi quello che vuoi.
E ti senti, per un solo e infinito attimo, felice.
Ecco, per me, quel momento sei tu.
“Io non voglio solo il meglio di te. Io voglio tutto di te, ti voglio la mattina, accanto a me spettinata e con gli occhi gonfi, ti voglio in pigiama e con le coperte fino al collo, ti voglio nervosa, capricciosa, non voglio solo il meglio di te, voglio il peggio, soprattutto quello.”
– Niccolò Ammaniti
Alice Innocenti
Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".