Eccoci qua, tonici e profumati, finalmente torniamo con la nostra rubrica del martedì, vi mancava? Io non ce la facevo più davvero ad aspettare la fine delle vacanze natalizie e il restauro del nostro sito, sempre più lucido e stirato come una cravatta di un uomo d’affari, ebbene dopo tutto questo ambaradam mi sono chiesta: come iniziare il nuovo anno se non con un’artista strepitosa, una principessa del pop surrealism?
Allora, ve la presento subito: lei si chiama Dilka Nassyrova (aka Dilkabear), per noi è semplicemente Dilka, e viene dalla Siberia e anche un po’ dal Kazakistan ma ha scelto di vivere in Italia, esattamente a Trieste come dicono i miei informatori, e giusto qualche mese fa le è stata dedicata una personale a Mondo Bizzarro, la galleria che tra l’altro l’ha inserita all’interno del suo progetto Italian Pop Surrealism di cui fanno parte anche Bafefit, di cui vi parleremo la prossima settimana, Paolo Petrangeli, Marco Rea e tanti altri di cui vi daremo notizia.
Ma veniamo a Dilka e alle sue opere di cui mi sono innamorata. Guardandole si direbbe che le sue principessine dagli occhi profondi provengano da un immaginario legato all’infanzia e così ci piace pensare. I colori e le tonalità usate ci ricordano le opere dei grandi maestri del pop surrealism come Mark Ryden e Natalie Shau, anche gli sfondi su cui vengono collocati i suoi personaggi sembrano provenire dall’inconscio, da una situazione surreale che la lega a questa corrente di cui si nutre.
Adoro quelle gote rosse che contrastano con il viso pallido delle sue creaturine che guardano lo spettatore quasi con timidezza, anche quelle che ricama sugli spartiti ingialliti presentati nella sua personale a Mondo Bizzarro. Sembrano chiedere una carezza, uno sguardo soave, non invadente ma leggero come un pensiero che si posa su un ricordo che fa sorridere. Tenerezza.
Quella che più mi piace? Di sicuro quella in cui in primo piano c’è una fanciulla con un vestito a strisce come l’esterno di un’ ape e una sciarpa a righe rosse e bianche, sulla testa degli occhiali da aviatore, delle ali trasparenti alle spalle e gioca con uno yoyo come per ingannare l’attesa prima di prendere il volo.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!