Ciao Matteo, perchè non provi brevemente a descriverti usando i verbi “OSSERVARE“, “FANTASTICARE”, “DESIDERARE”?
Mi viene da essere molto sintetico in questo =)
Osservo: tutto
Fantastico: prima di addormentarmi
Desidero: lo stretto necessario
Se la tua vita fosse un film (e un libro) che film (e libro) sarebbe?
Vorrei che fosse un film di Michelangelo Antonioni.
Se fosse un libro di certo Infinite Jest di David Foster Wallace.
Ora parliamo un po’ di fotografia. Come hai cominciato e quando? Chi sono stati tuoi mentori e a chi ti sei ispirato?
Ho iniziato a fare seriamente due, tre anni fa. All’inizio mi ispiravo molto agli artisti emergenti che seguivo in giro per la rete, fra i miti di sempre amo la Woodman.
Tuttora cerco di “pulire” la mente e scattare unicamente secondo una mia visione… ci sto lavorando =)
Guardando le tue foto su Flickr, noto che scatti più in interno che in esterno. C’è uno specifico motivo oppure è solo un caso (Oppure più semplicemente sono IO il visionario :D )? E di solito quando scatti, sei uno che ama programmare tutto o uno che preferisce “rubare l’attimo” ?
Non c’è un motivo particolare che giustifica il luogo in cui scattare, probabilmente varia in base alle stagioni e a un sacco di altre cose. Mi piace scattare in interni perché la luce che penetra dalle finestre si sposa perfettamente con un certo tipo di scatti. All’aperto in base alle ore del giorno le cose cambiano moltissimo. Ma questi sono come tecnicismi, possiamo disquisire per ore sulla luce giusta da utilizzare/sfruttare. Il rapporto col soggetto è più importante, quindi in definitiva direi che scelgo il dove-come-con-quale-luce sapendo chi dovrò fotografare.
In genere non programmo grandi cose, mi piace essere lì e vedere quello che mi viene in mente.
Le tue fotografie ritraggono quasi sempre donne. E mai nude. Che cos’è per te la femminilità e in che modo interagisce con il tuo modo di fare fotografia?
In realtà anche qui non c’è un motivo ben preciso per il quale il 90% dei miei scatti ritraggono ragazze e non ragazzi. La disponibilità delle persone a farsi fotografare sta alla base di tutto. E la cosa si spiega da se.
Non vorrei che la femminilità interagisca nelle foto in veste di “femminilità”, mi piacerebbe stravolgere un po’ la cosa, vedere il soggetto in modo più astratto, una sorta di entità che si muove per descrivere quello che il fotografo o il fotografo e la modella insieme vogliono.
Guardando le tue foto, vengo pervaso da un senso di solitudine misto a nostalgia (in alcuni casi, forse, complice il bianco e nero). Le “ tue” donne sembrano pensare a un passato che non tornerà e ad un futuro che non arriverà. Fondamentalmente sei una persona felice? E quanto il tuo essere felice (o triste) influisce sul tuo modo di fare fotografia?
Certo, mi considero una persona felice. La cosa influisce positivamente nelle foto. Più sto bene e più voglio fotografare. L’atmosfera delle foto non rappresenta il mio stato d’animo, direi più l’insieme delle cose che il mio stato d’animo decide di far vedere.
Credo di averti stressato già abbastanza con le mie domande esistenziali :D
Saluteresti a modo tuo tutta la redazione di Organiconcrete facendoci anche un grande in bocca al lupo per il nostro roseo futuro?
Un sincero in bocca al lupo!
Trovo davvero il sito molto interessante!
Alla prossima! :D
Ringraziamo Matteo per averci concesso l’intervista e vi invitiamo a visitare il suo stream Flickr: http://www.flickr.com/photos/photomatto/
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.