Parole che non sono innocue


Ogni giorno io ho bisogno di tempo, di più tempo, di ritagliarmi dei minuti; ho bisogno di momenti per fare alcune cose.
Ho bisogno di tempo per cantare, per pensare a mia nonna, per ridere credendo che, se mai esista un paradiso, lei sicuramente ora si trova lì.
Ho bisogno di tempo per camminare, per guardare fuori e capire che stagione è, per bere del tè, freddo d’estate, caldo davanti al camino.
Ho bisogno di tempo per ricordarmi delle cose che non ci sono più, per celebrare i miei personali funerali.
Sì, perchè certe cose vanno celebrate, vanno coronate di fiori, bruciate e lasciate disperdere al vento; certe cose vanno cancellate fuori perchè già occupano troppo spazio dentro, vanno tenute per noi, come si fa con lo spazzolino da denti.
Puoi cambiare cielo, puoi comprare un paio di scarpe nuove, puoi coprirti la faccia con il trucco, ma non puoi scappare a lungo da quello che ti cresce dentro.
Persone che mettono radici ovunque.
E come il legno che brucia scompare ma rimane la cenere, quello che accogli lascia un’orma, anche se l’hai scacciato via.
Perchè, come mi scrisse qualcuno, certi ricordi finisci con l’odiarli.
Altri si assottiglieranno così tanto da disperdersi al primo alito di vento.
Altri ancora, ti renderai conto che scriverli non sarà servito a un bel niente. Li avresti ricordati comunque.

 


Alice Innocenti

Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".

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